Erano insieme a Federico Pizzarotti ai banchetti e ai Meetup quando ancora non esisteva una Parma grillina e il futuro sindaco era solo un informatico che voleva cambiare il mondo insieme a loro, quando nessuno poteva immaginare cosa sarebbe diventato il Movimento 5 stelle e cosa sarebbe accaduto a quel manipolo di attivisti partiti da una città di provincia. E anche nel momento più difficile, i consiglieri Cinque stelle di Parma non hanno fatto mancare il loro appoggio al sindaco, anche se per ora non lo hanno seguito nella sua scelta e per questo sono ancora a pieno titolo, almeno formalmente, degli eletti pentastellati. “Il lavoro fatto in questi anni ha un valore che va ben al di là dei simboli – hanno scritto i consiglieri, molti dei quali presenti alla conferenza stampa di Pizzarotti – Nei prossimi giorni valuteremo serenamente l’opportunità di una nostra permanenza o uscita dal M5s. Lo faremo tutti insieme, come tutti insieme abbiamo preso la decisione che il sindaco ha comunicato questa mattina. Siamo una squadra e continueremo ad agire come tale”.
Pizzarotti ha deciso di uscire dai Cinque stelle, ma il simbolo del Movimento almeno per il momento rimarrà in consiglio comunale. Il gruppo consiliare di maggioranza ha espresso il proprio sostegno e fiducia al primo cittadino con cui è stato eletto, ma non ha ancora deciso se seguire la sua strada e dare l’addio definitivo a Beppe Grillo e ai suoi. La decisione sarà presa in questi giorni e comunicata in uno dei prossimi consigli comunali, anche se a questo punto, visto l’appoggio incondizionato a Pizzarotti, è più probabile che arrivi prima un’espulsione dai vertici M5s. “Valuteremo cosa fare – ha detto il capogruppo del M5s in consiglio comunale Marco Bosi – Alcuni di noi si erano sospesi quest’estate in solidarietà con il sindaco. Nessuno ci toglie il diritto di sostenere Pizzarotti come Movimento, ma soprattutto come persone. Noi continuiamo a portare avanti quei valori in cui abbiamo sempre creduto”. La stabilità della maggioranza rimane immutata e ognuno deciderà con la propria coscienza, sempre in accordo con il gruppo. Tra molti però il sentimento che prevale è l’amarezza. È così per la consigliera Patrizia Ageno e la vicesindaco Nicoletta Paci, tra le prime attiviste nel Movimento con Pizzarotti. “Non era più possibile andare avanti” commentano, ma in molti sarebbero al fianco del sindaco in un futuro ancora alla guida della città “per finire quello che abbiamo cominciato, perché solo ora cominciamo a vedere i frutti del nostro lavoro”. Tra gli attivisti della prima ora c’è anche Alex Mallozzi, che quest’estate insieme ad altri consiglieri di maggioranza aveva scelto di autosospendersi in solidarietà con la sospensione a tempo indeterminato del sindaco, anche per spronare i vertici a una decisione che però non è mai arrivata. “È un momento difficile perché io ero dentro i Cinque stelle come attivista sin dall’inizio. Sono amareggiato per questa situazione, ma non è più possibile continuare così. Da quando è mancato Gianroberto Casaleggio si doveva creare una famosa organizzazione, invece si è deciso di creare una sorta di Forza Italia 2.0, e questo non va bene”. Il presidente del consiglio comunale ci tiene anche a rimarcare che l’amministrazione rimarrà coerente ai principi del Movimento, qualunque decisione verrà presa. “A Parma è stato fatto il referendum a quorum zero, ci siamo ridotti lo stipendio – ha spiegato Marco Vagnozzi – Ora non so in quanti altri comuni conquistati dai Cinque stelle all’ultima tornata elettorale siano state fatte queste cose. Noi stiamo mantenendo il programma 5 stelle. L’etichetta è un simbolo importante, ma il programma noi lo abbiamo rispettato al di là di quello. Mi piacerebbe che una volta qualcuno venisse a Parma a vedere quello che abbiamo fatto”.
L’opposizione, dai Cinque stelle di minoranza al Pd
C’è chi invece un finale così se lo aspettava da tempo, come Mauro Nuzzo, che insieme a Fabrizio Savani ha lasciato la maggioranza proprio in polemica con le scelte amministrative di Pizzarotti. Il gruppo di minoranza Cinque stelle non ha ancora avuto la certificazione dello staff di Beppe Grillo, ma nel caso anche la maggioranza di Pizzarotti lasciasse il Movimento, il simbolo rimarrebbe paradossalmente tra i banchi di opposizione. Per Nuzzo, l’uscita del sindaco è solo un passaggio formale perché “da tempo le sue politiche non rispecchiano i valori del M5s, oggi questo atto è solo una conferma di un distacco avvenuto già da tempo”. Nuzzo inoltre, insieme all’opposizione, lancia anche un’altra bordata al sindaco, che ha usato il Comune per una conferenza stampa “non istituzionale, perdendo tempo che avrebbe dovuto usare per lavorare per la città”. Anche il resto della minoranza non risparmia critiche al primo cittadino. Forza Italia, con il capogruppo Paolo Buzzi, ha rimarcato le “roboanti promesse non mantenute” di Pizzarotti, che gli hanno consentito di arrivare alla poltrona di sindaco, sottolineando inoltre che “il braccio di ferro con Grillo e il direttorio ha avuto la precedenza sui problemi di Parma e dei parmigiani. Speriamo che ora Pizzarotti si dedichi a tempo pieno ad amministrare la città, il cui stato è sotto gli occhi di tutti. Perché mentre lui era impegnato a scontrarsi con Grillo, Parma diventava sempre più sporca ed insicura”. Anche il Pd è sul piede di guerra: “Per coerenza – commenta il capogruppo Nicola Dall’Olio – ci aspettavamo delle dimissioni, ma è chiaro che al sindaco interessa la poltrona. Ha fatto una campagna elettorale su un programma disatteso, è stato eletto grazie ai Cinque stelle e ora ne esce come si scende da un autobus. La verità è che, più che indipendente, è isolato e da solo sarà molto difficile governare”. Quello che succederà d’ora in avanti in consiglio comunale si scoprirà solo nei prossimi giorni. Il sindaco e la maggioranza hanno assicurato che continueranno a fare il lavoro di sempre per i cittadini, ma questa svolta politica potrebbe portare a nuovi equilibri, anche in vista delle amministrative del prossimo maggio.