"Voglio ringraziare i vigili del fuoco e tutto il personale che si è adoperato per aiutare i terremotati" ha detto il Pontefice tra la gente del piccolo comune nel Lazio settentrionale. Bergoglio ha incontrato gli studenti della scuola della città e fatto una preghiera davanti alle macerie
Papa Francesco lo aveva annunciato a pochi giorni dal sisma. E oggi, a poco più di un mese dalla tragedia, ha visitato Amatrice, comune raso al suolo, insieme a quello di Accumuli e Arquata del Tronto, dal violento terremoto del 24 agosto scorso. “Non volevo dare fastidio, per questo ho lasciato passare un po’ di tempo. Sono qui semplicemente per dire che vi sono vicino e prego per voi. Vicinanza e preghiera, questa è la mia offerta a voi”. Sono le parole del Pontefice, tra la gente di Amatrice, nel Lazio settentrionale, dopo aver incontrato gli studenti della scuola del piccolo comune e tenuto una preghiera davanti alle macerie.
#Amatrice, #PapaFrancesco prega fra le macerie
( foto via @GregBurkeRome) pic.twitter.com/YlMJZWKXtA— L’Osservatore Romano (@oss_romano) 4 ottobre 2016
Bergoglio, accompagnato dal vescovo di Rieti, Domenico Pompili, ha raggiunto a bordo di una utilitaria la zona rossa e accompagnato dai Vigili del fuoco si è incamminato lungo uno delle vie principali, Corso Umberto I. Papa Francesco ha tenuto il suo discorso con un piccolo microfono con altoparlante.”Vi sono vicino e prego per voi”, rivolgendosi ai terremotati.
Dopo la benedizione ancora il Papa ha voluto recitare l’Ave Maria con le persone presenti: “Andiamo avanti, sempre c’è un futuro. Ci sono tanti cari che ci hanno lasciato, che sono caduti qui, sotto le macerie. Preghiamo la Madonna per loro, lo facciamo tutti insieme. Guardare sempre avanti. Avanti, coraggio, e aiutarsi gli uni gli altri. Si cammina meglio insieme, da soli non si va. Avanti! Grazie”.
Vi sono vicino e prego per voi #PapaFrancesco in visita ad #Amatrice prima nella scuola poi nella zona rossa pic.twitter.com/e8sXqwhyyF
— L’Osservatore Romano (@oss_romano) 4 ottobre 2016
“Speranza” la parola rimasta di più nel cuore delle persone – Parole di ringraziamento sono state indirizzate anche ai Vigili del fuoco e a tutto il personale che si è adoperato per aiutare i terremotati. Il Papa ha abbracciato e salutato tanti, maestre, professori e studenti, il sindaco Sergio Pirozzi, le forze dell’ordine. “Speranza” la parola rimasta di più nel cuore delle persone. Poi nella zona rossa di Amatrice l’impatto con le macerie del paese in un grande silenzio. Il Papa si è avvicinato il più possibile agli edifici crollati da cui sporgono ancora materassi e oggetti di vita quotidiana, per un momento di preghiera personale. Quindi, con la stessa auto il trasferimento verso le zone terremotate nelle Marche.
Il parroco di Amatrice: “E’ stato molto bello, gesto inatteso” – “Noi sacerdoti non lo sapevamo. Abbiamo visto un dispiegamento di giornalisti, radio, tv e vari operatori. Quando è arrivato, è andato direttamente incontro ai bambini. E’ stato molto bello, molto significativo. Il vescovo Pompili ha presentato, poi, alcuni sacerdoti presenti. E’ stato un gesto inatteso, improvviso, un po’ come il terremoto, che è arrivato quando non ce lo aspettavamo”. Lo ha raccontato a Radio Vaticana don Savino d’Amelio, parroco di Sant’Agostino ad Amatrice. “E’ molto significativo che abbia voluto condividere con noi la sua festa, senza dare spazio a nessuna manifestazione esteriore. Questa vicinanza, a partire dai bambini, è stata molto bella, molto significativa”, ha aggiunto il sacerdote.