La vittima si era lanciato dall’Aiguille du Midi (3.800 metri) sul massiccio del Monte Bianco. Dall'inizio del 2016 sono già 36 le persone morte durante i lanci con la tuta alare
Un’altra morte nel mondo degli sport estremi. Ratmir Nagimyanov, un base jumper russo, si è schiantato ieri a Chamonix durante un lancio con la tuta alare. L’uomo si è lanciato dall’Aiguille du Midi (3.800 metri) sul massiccio del Monte Bianco ed è andato a sbattere contro una casa nella zona della stazione di Montevers. Secondo la ricostruzione della polizia il paracadute dell’atleta russo non si è aperto e Nagimyanov è andato a sbattere prima contro un pendio poi contro un’abitazione appena terminata e non ancora abitata.
L’attività dei base jumper, regolamentata dal 2013, durante il periodo estivo vieta i lanci nella fascia oraria in cui è morto Nagimyanov per evitare interferenze con i parapendii. Nell’ultimo anno, scrive il Corriere della Sera, sono morte 36 persone di cui cinque solo a Chamonix. L’ultima tragedia era successa ad agosto con la morte di Alexander Polli, uno dei base jumper più noti del mondo. Sempre ad agosto era deceduto in Svizzera anche Armin Schmieder, il 28 enne originario di Merano durante una diretta Facebook.