La prima cittadina grillina ha pubblicato su Facebook i dettagli della gestione dei fondi: omessi i cognomi dei donatori per motivi di privacy. Il rivale e sindaco uscento Piero Fassino ha comunicato i dati all'albo pretorio: 88mila euro arrivano dalle donazioni, mentre 442mila sono stati dichiarati dal comitato elettorale
Per la campagna elettorale a sostegno della sindaca di Torino Chiara Appendino il Movimento 5 Stelle ha raccolto 72mila euro e ne ha spesi 64.366,68 euro. Il rivale Pd e primo cittadino uscente Piero Fassino invece ha ottenuto e speso 88mila euro da donazioni, mentre il suo comitato elettorale ne ha dichiarati 442mila e 500. Sono questi i dettagli che emergono sulla gestione dei fondi dei due principali candidati alle scorse amministrative.
Appendino ha pubblicato i documenti con i dettagli delle spese sulla sua pagina Facebook in seguito a un articolo de La Stampa sugli 895 euro spesi personalmente dall’ex consigliera comunale M5s per la sua campagna. Una somma, quest’ultima, che rappresenta soltanto una parte dei costi sostenuti. La prima cittadina ha speso una cifra più alta dei 41mila euro conteggiati il 15 giugno scorso, a pochi giorni dal ballottaggio che ha decretato la sua vittoria.
Dal rendiconto, che tutte le liste devono far vagliare alla Corte dei conti e collegio regionale di garanzia elettorale della Corte d’appello, non ancora pubblicato sull’albo pretorio del comune e quindi messo su Facebook, emerge che i grillini hanno speso 24.220 euro per la “produzione, acquisto o affitto di materiale e mezzi di propaganda”; 23.700 euro destinati alla “distribuzione e diffusione dei materiali” e per l’“acquisto di spazi pubblicitari sugli organi di informazione, sulle radio e televisioni private, cinema e teatri”. Altri 7.801 euro sono stati utilizzati per l’organizzazione di eventi pubblici, mentre 5.397,90 euro sono serviti per la “stampa, distribuzione e raccolta dei moduli, autenticazione delle firme, espletamento di ogni altra operazione richiesta dalla legge per la presentazione delle liste elettorali”, ma anche per l’affitto della sede del comitato. Infine 3.244,68 euro sono stati utilizzati per il personale “e ogni altra prestazione o servizio inerente alla campagna elettorale”. Prima del ballottaggio, il rendiconto aveva previsto spese di 5mila euro per gli affitti, le utenze e le assicurazioni della sede, 11mila euro per la stampa dei materiali, 7.600 euro di diritti per le affissioni comunali, 10mila euro per le pubblicità sui mezzi di trasporto, 3.500 per la pubblicità su internet e quotidiani, 1.500 per l’organizzazione di eventi e tremila per delle ricerche. Inoltre ci sono poi le spese dei singoli candidati consiglieri per i loro santini, volantini e biglietti da visite, spese che raramente superano il valore di cento euro per ciascuno.
“Queste spese sono state interamente finanziate dalle donazioni dei cittadini, che ci hanno permesso di disporre di ben 71.998,34 euro”, ha scritto su Facebook la sindaca. La maggior parte del denaro è arrivata tramite bonifici di piccole somme, delle quali soltanto due raggiungevano i mille euro e una i duemila. Altri 14mila euro sono giunte tramite microdonazioni tramite Paypal (la più alta è di 396 euro). Poco più di ottomila euro sono stati donati in contanti ai banchetti grazie alla vendita delle uova di Pasqua. Difficile però sapere i nomi di chi ha fatto donazioni al Movimento 5 stelle: sui moduli pubblicati su Internet il cognome delle persone è stato occultato.
Per quanto riguarda Fassino invece, dall’albo pretorio del Comune di Torino non è possibile sapere chi abbia sostenuto economicamente la lista “Partito democratico – Fassino sindaco”, ma da quanto è stato possibile appurare da ilfattoquotidiano.it, si tratta di donazioni di ex assessori, ex consiglieri e nuovi candidati, per un valore totale di 31.500 euro, a cui si aggiungono 30mila euro dal Pd nazionale, 7.500 dal Pd regionale e circa 20mila dal Pd metropolitano, per un totale di 88mila euro circa. Non è ancora possibile sapere invece l’origine dei 442.500 euro dichiarati ieri, lunedì 3 ottobre, dal comitato elettorale di Fassino al collegio regionale di garanzia elettorale. A questi due rendiconti, poi, si aggiungono i 68.050 euro della “Lista civica per Fassino”, i 29.830 euro spesi dalla lista di sinistra “Progetto Torino” e i 222.116 euro dei Moderati per Fassino, da cui è possibile vedere chi ha sostenuto la campagna elettorale.
*aggiornato da redazione web il 4 ottobre 2016 alle 16.10