Secondo una indiscrezione del settimanale Canard Enchainé, la compagnia non parla di rischi per personale e clienti ma un comandante avrebbe di recente rifiutato di decollare dopo un ennesimo "incidente"
Guasti misteriosi ai motori, scritte Allah Akbar sugli aerei, ricorrenti episodi giudicati “anomali” hanno messo sul chi vive la direzione di Air France che teme una recrudescenza di radicalizzazioni fra i propri dipendenti. Tra i fatti emersi un aereo che si sarebbe visto rifiutare il permesso di atterraggio in quanto “pilotato da una donna”. Secondo una indiscrezione del settimanale Canard Enchainé, la compagnia non parla di rischi per personale e clienti ma un comandante avrebbe di recente rifiutato di decollare dopo un ennesimo “incidente”.
Air France ha di recente sporto denuncia dopo aver constatato che la scritta Allah Akbar era stata tracciata con delle bombolette su una quarantina di aerei, in corrispondenza degli sportelli che si aprono sui serbatoi di carburante. Diverse anomalie tecniche sarebbero state notate poi sui motori al momento della “check-list”, i test prima del decollo. Dopo un’inchiesta interna, un francese convertito all’islam, impiegato di Air France, è stato identificato come sospetto. Le Canard Enchainé riferisce che l’uomo, scoperto, si è dato alla fuga ed è stato successivamente localizzato nello Yemen. Altri due dipendenti, che lo conoscevano, sono sospettati di aver manomesso diversi scivoli di evacuazione nell’officina in cui lavoravano. Fra gli episodi sospetti, un agente di pista che, all’inizio di agosto, ha rifiutato di far atterrare un aereo con il pretesto che ai comandi c’era un pilota donna e la “scomparsa” di Israele sulle cartine diffuse ai passeggeri di un volo Los Angeles-Tel Aviv con scalo a Parigi. Inoltre, su un volo in Marocco si è trasformato, sempre sulle mappe del percorso diffuse in volo, in “Califfato”. L’inchiesta ha permesso di risalire a un impiegato di una società partner incaricato della programmazione dei piccoli monitor a disposizione dei passeggeri. I servizi di informazione, con il rinforzo della polizia, devono sorvegliare l’operato di 90.000 dipendenti suddivisi in 900 imprese, comprese quelle satelliti e fornitrici di servizi. Lo scorso novembre, una perquisizione aveva permesso di individuare personale schedato “S” (a rischio radicalizzazione) in possesso di badge di accesso alle piste. Da allora, 73 di tali autorizzazioni sono state ritirate.