Tre il 3 e il 4 ottobre 72 operazioni di soccorso della Guardia Costiera, l'ultima la notte scorsa quando sono stati recuperati in 4600 su una trentina di imbarcazioni di fortuna. Tre bambini nati sulla nave Dattilo
Oltre 10mila migranti sono stati salvati in due giorni nel Canale di Sicilia. L’ultimo complicato intervento della Guardia Costiera si è reso necessario la notte scorsa quando sono state 4665 persone che si trovavano a bordo di 27 gommoni, cinque piccole imbarcazioni e un barcone, raggiunti tutti al largo delle coste della Libia. Tra il 3 e il 4 ottobre le operazioni di soccorso della Guardia Costiera sono state 72. E ancora una volta si devono contare i morti: sono 28 i cadaveri recuperati in 48 ore. E dall’altra parte ci sono anche storie di speranza, come i tre bambini nati a bordo della nave Dattilo, che stava navigando verso il porto di Catania. I bambini sono stati assistiti dal personale sanitario del Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta. “I neonati – comunicano in una nota le Capitanerie – sono attualmente in buone condizioni di salute”. Alle operazioni di soccorso effettuate tra il 3 e 4 ottobre hanno partecipato Nave Corsi CP906, le motovedette CP302 e CP322 della Guardia costiera di Lampedusa, una unità della Marina militare italiana e una di quella dell’Irlanda, una unità del dispositivo Frontex, un mercantile, due rimorchiatori privati e navi delle organizzazioni non governative Moas, Life Boat, Open Arms e Watch the Med.
Dall’inizio del 2016 sono circa 142mila le persone che hanno provato a sbarcare sulle coste italiane. I morti sono stati oltre 3100.
A Reggio Calabria anche salma di una donna incinta – A Reggio Calabria, intanto è attraccata la nave Dignity, di Medici senza Frontiere. A bordo 417 migranti: 267 uomini, 58 donne e 92 minori. Di questi 84 non sono accompagnati. Sulla Dignity anche il corpo senza vita di una ragazza di 25 anni, al quinto mese di gravidanza, morta per infarto, a raccontare una volta di più – se ce ne fosse bisogno – le condizioni con cui sono costretti a viaggiare i migranti che cercano di attraversare il Mediterraneo.
Secondo quanto spiegano il personale della nave e i sanitari di Msf, sono stati segnalati 250 casi di scabbia, oltre a una trentina di feriti, per contusioni e traumi vari, 20 con ustioni di I e II grado per contatto da idrocarburi. I migranti saranno trasferiti in varie regioni in base al piano di riparto del ministero dell’Interno.
Centinaia di casi di scabbia (circa 450) sono segnalati anche al porto di Vibo Valentia, dove sono stati sbarcati altri migranti. Secondo un primo screening sanitario ci sarebbero anche due sospetti casi di malaria. Due donne, riporta l’Ansa, hanno anche denunciato di essere state vittime di violenze sessuali.