La denuncia a doppia firma sul blog del leader: "Intimidazione non ci ferma". Nell'involucro lasciato davanti l'abitazione dell'assistente del vicesindaco Frongia c'erano batterie e fili, ma non c'era polvere esplosiva. Indaga la Digos. Tra le ipotesi quella dell'avvertimento indiretto
Un piccolo involucro da cui fuoriuscivano fili con dentro tre batterie chiuse, ma senza polvere esplosiva. E’ l’innesco dell’ordigno trovato davanti “l’abitazione di un collaboratore della giunta M5S” a Roma. A denunciarlo con un post firmato assieme e pubblicato sul blog di Beppe Grillo sono il leader del Movimento e la sindaca Virginia Raggi: “Si tratta di un messaggio che le forze dell’ordine, alle quali va un ringraziamento per il lavoro svolto con serietà e discrezione, hanno valutato come un atto intimidatorio. Diamo fastidio a qualcuno”, si legge nel post, dal titolo “Un ordigno non ci fermerà“. La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta.
“Nessuno deve restare indietro, nessuno deve rimanere solo. Lo abbiamo detto sempre e lo diciamo con più forza oggi perché uno di noi, un cittadino, un collaboratore della giunta M5S di Roma, è stato oggetto di una minaccia inaccettabile in un Paese civile”, scrivono ancora Grillo e Raggi.
“Le indagini sono in corso e non vogliamo disturbare chi se ne sta occupando in queste ore. Siamo pronti a collaborare con le forze dell’ordine e chiediamo al ministero dell’Interno di intervenire quanto prima. Intanto, però, non dobbiamo lasciarci spaventare. Dobbiamo fare quadrato attorno a chi di noi viene attaccato – conclude il post – perché siamo una comunità unita che affronta i problemi insieme. Nessuno deve essere lasciato solo. Questo è il momento di dimostrarlo. I cittadini ci stiano vicino“.