Sia franco: perché alludeva a imminenti incontri con la Pinotti? Per far stare tranquillo Vignola? “Lei ha fatto come Marzullo: ha fatto la domanda e si è dato la risposta. Mi sembra del tutto evidente, no?”. La vicenda è nota da ieri grazie a ilfattoquotidiano.it. Intercettato indirettamente con il sindaco Pd di Solofra Michele Vignola che gli sollecita pressioni sul ministro della Difesa Roberta Pinotti per far trasferire un comandante dei carabinieri troppo solerte nelle indagini sull’inquinamento delle falde acquifere, l’ex senatore dem Enzo De Luca sembra proprio volerlo accontentare. Gli dice che con “Roberta” ci parlerà lui, gli dice di essere andato a Roma a sistemare quella cosa “al massimo livello”. E invece…
De Luca, ha discusso con il ministro Pinotti di Solofra e del comandante dei carabinieri?
No. Mai contattata.
Non è riuscito a incontrarla?
Forse non mi sono spiegato bene: non l’ho mai cercata. Mai avrei interferito.
Ma quando al telefono parla con il sindaco di “Roberta”, si riferisce a lei?
Nella discussione con Vignola sì. In un contesto in cui il mio scopo era quello di raggiungere un maggiore equilibro istituzionale e un raccordo coi vertici dei carabinieri.
E fa credere al sindaco che sta andando a Roma apposta per vedere il ministro.
Lasci stare quel che faccio credere. Ero preoccupato per un sindaco, un amico e un collega di partito, rispetto a una situazione di tensione che era persino precedente alla sua candidatura.
E che andava a fare a Roma?
Per ragioni legate ai miei ruoli istituzionali e politici nel Pd campano e ai miei problemi di salute: ho avuto un tumore, mi hanno asportato 35 centimetri di colon. Io sono un politico attento ai temi dell’ambiente, ho lavorato alla legge quadro sui rifiuti per inasprirne le pene, da assessore regionale feci approvare una legge sulle cave della Campania per sottrarle alla criminalità organizzata.
Non è chiaro perché lei collega l’eventualità di un colloquio con la Pinotti, che lei poi non ha mai cercato, con un “maggiore equilibrio istituzionale”.
Il sindaco ha obbligo di raccordarsi con gli altri riferimenti istituzionali, tra cui le forze dell’ordine. Rapporti che successivamente ho ricostruito con il comando provinciale dei Carabinieri, alla ricerca di una pace politica e sociale rispetto a tensioni anche precedenti all’elezione di Vignola. L’inquinamento a Solofra arriva da lontano.
Lei è presidente dell’Osservatorio regionale sui Rifiuti. Sinistra Italiana chiede le sue dimissioni.
Nulla da replicare. Stanno all’opposizione, sollevano una polemica politica, è legittimo. Ma io non sono sereno, sono serenissimo. Se avessi solo un dubbio di coscienza, farei un passo indietro.
Sia franco: perché alludeva a imminenti incontri con la Pinotti? Per far stare tranquillo il sindaco Vignola?
Lei ha fatto come Marzullo: ha fatto la domanda e si è dato la risposta. Mi sembra del tutto evidente, no?
Ilfattoquotidiano.it ha cercato Vignola per porgli qualche domanda. Irraggiungibile. Nel frattempo ha parlato tramite un suo comunicato: “In un momento difficile per la mia comunità, oltre due anni fa assediata da una gravissima crisi idrica, ho invocato una maggiore collaborazione istituzionale nel rispetto dei diversi ruoli, ritenendo di stemperare il clima di tensione che si era instaurato. Mi sono rivolto allora al Comando Provinciale dei Carabinieri, per spiegare la situazione venutasi a creare. In quella sede ho approfondito fatti e circostanze. Inoltre, non ho mai chiesto ad alcuna persona, tantomeno un politico, l’allontanamento dal suo ufficio del titolare della locale stazione dei carabinieri”. E ancora: “In questi giorni l’amministrazione che ho l’onore di presiedere è stata impegnata, con successo, su importanti questioni di rilevante interesse per la comunità locale, dalla raccolta differenziata al Puc, dal risanamento finanziario del Comune al nuovo pozzo idropotabile conseguendo un risultato eccellente che oggi rende possibile una soluzione definitiva all’emergenza idrica. Ora come allora, la mia sola preoccupazione resta l’interesse e il benessere dei mie concittadini, per i quali porto avanti il mio mandato nel rispetto delle funzioni, a cominciare dal ruolo della magistratura e delle forze dell’ordine, nei quali ripongo, da sempre, la massima fiducia”. In un’intervista al Mattino, Vignola ha rincarato la dose aggiungendo che le intercettazioni “sono attacchi dei Cinque Stelle e dell’estrema sinistra, si è scatenato un attacco mediatico nei miei confronti”. Ed a una domanda sui severi giudizi della Procura sul suo conto ha risposto: “Sono frammisti ai giudizi del giornalista del Fatto, guardate bene. Non c’è niente, non c’è niente”. Come nell’articolo incriminato non c’è nessun giudizio al di fuori delle considerazioni dei pm, messe nero su bianco in un atto di indagine.