L’obiettivo è trasformare le edicole, sfruttando la legge delega sull’editoria approvata recentemente. Non solo giornali e magazine, orari flessibili e quindi nuove opportunità commerciali. In un settore che ha visto la chiusura di circa un terzo del totale delle attività, ora le edicole si rinnovano. Se cala la diffusione della carta stampata, ma comunque restano 3,5 milioni di persone che ogni giorno comprano quotidiani e riviste, ecco che assieme al classico acquisto dei giornali potranno essere affiancare nuovi e diversi servizi nello stesso posto. Il primo – già in sperimentazione a Torino da un anno – è il servizio postale.
Sarà possibile grazie all’accordo tra Snag e Sinagi, due dei sindacati nazionali dei giornalai, con Nexive, il primo operatore postale privato in Italia. Il progetto delle edicole 2.0 si chiama “In Zona” e permetterà di inviare e ricevere lettere, raccomandate e pacchi o ritirare la corrispondenza in giacenza presso il proprio edicolante. In questi giorni alle quaranta edicole torinesi, si sono aggiunte altri 150 punti a Roma, Milano, Brescia, Padova, Venezia, Vicenza e Modena. Ma l’obiettivo finale, ambizioso, è di coinvolgere 12mila dei 20mila giornalai presenti sul territorio nazionale. “Gli unici che non hanno creduto nelle edicole sono gli editori – spiega il presidente di Snag Armando Abbiati – Quindi dopo Nexive siamo pronti ad aprirci anche ad altri partner”. E allo stesso tempo, dice Giuseppe Marchica, segretario generale di Sinagi, “aiutiamo il sistema senza che gli edicolanti debbano cambiare mestiere”.
Dal rischio estinzione, quindi, le edicole esplorano nuove vie di business, valorizzando la capillarità sul territorio e la funzione di presidio ‘sociale’. “Ecco cosa succede quando il sindacato fa il sindacato: non hanno voluto difendersi, ma affrontare il cambiamento – argomenta nel corso della presentazione della partnership il deputato dem Roberto Rampi, relatore della legge sull’editoria – L’innovazione è interpretare il mondo che cambia in maniera aggressiva, non arrendersi”. E in un momento in cui il servizio pubblico si sta ritirando dal territorio, “è fondamentale fare sistema e ripensare in modo originale i servizi di prossimità a vantaggio dei cittadini”, spiega Luca Palermo, ceo di Nexive. La partnership con i sindacati aiuterà “le edicole a costruire una nuova occasione di sviluppo e business – continua – grazie alla loro informatizzazione e capillarità”. La palla passa agli edicolanti, ora anche un po’ commercianti.