L'unica differenza è che non c'è un presidente in carica, ma solo un candidato. Ma ci sono gli elementi per un replay della storia del Watergate. Compresa la fonte anonima. Così il pezzo che rischia di chiudere la corsa elettorale è diventato il più letto di tutta la storia del giornale online del quotidiano
Di nuovo il Washington Post, di nuovo una gola profonda, di nuovo un repubblicano. Questa volta non è un presidente, ma un candidato. Ma è di nuovo il giornale della Capitale a tirare fuori lo scoop che può essere decisivo per i destini della Casa Bianca. Con un articolo e un video che – con accessi sul giornale online da record – hanno provocato il pandemonio nel partito repubblicano, fino all’ipotesi di sostituire in corsa il candidato a presidente degli Stati Uniti. Alle 11 l’imbeccata della “gola profonda”, alle 17 il pezzo sul sito. E’ nato tutto così, con una segnalazione anonima al giornalista del Washington Post David Fahrenthold.
Questa volta, in ogni caso, Fahrenthold e il direttore Marty Baron, viste le immagini e il linguaggio crudo, non hanno esitato. “E’ raro trovare qualcosa di nuovo su Trump”, ha spiegato il giornalista: “Stavolta non sono solo commenti sessisti sull’avvenenza o meno di una donna, ma qualcosa che riguarda direttamente il suo comportamento”.
Per il Post è stata una corsa contro il tempo: anche Access Hollywood, che aveva trovato il video nei suoi archivi, stava preparandosi per andare in onda. L’articolo, una volta apparso sul sito, è stato uno dei più cliccati nella storia online del giornale con 100mila lettori in contemporanea a un certo punto della serata.
La storia ha fatto danni collaterali provocando critiche anche nei confronti di Billy Bush, il conduttore di Access Hollywood che oggi lavora a Today della Nbc e che nel video asseconda Trump nelle sue volgarità. Osservando che Today ha un vasto seguito tra le donne, molti spettatori ne hanno chiesto le dimissioni.