Avevano detto di essere dalla parte di Federico Pizzarotti, e martedì 11 ottobre, nel primo consiglio comunale dopo l’uscita dell’ex pupillo di Beppe Grillo dal Movimento 5 stelle, lo hanno dimostrato coi fatti. A distanza di una settimana dall’addio, tra le polemiche, del sindaco di Parma, anche i membri della sua maggioranza in consiglio comunale hanno fatto un passo indietro: non saranno più i consiglieri pentastellati, ma in linea con il primo cittadino hanno annunciato la volontà di voltare le spalle alla forza politica con cui sono stati eletti. Già quest’estate undici di loro si erano auto sospesi in solidarietà con Pizzarotti per sollecitare una risposta dai vertici del Movimento sulla posizione del sindaco “sospeso a tempo indeterminato” da maggio scorso. La decisione di lasciare del tutto i Cinque stelle però è arrivata dopo il silenzio anche sull’ultima presa di posizione del sindaco e l’evidenza che ormai per Parma non c’era più la possibilità di un dialogo con Milano, Genova e Roma. “Dopo oltre 10 anni di attivismo ed esperienza istituzionale – ha detto il capogruppo Marco Bosi – Prosegue il nostro impegno per una politica diversa vissuta come impegno civile. Dal 2005 però troppe cose sono cambiate. Beppe Grillo ha il merito di averci messo in movimento, ma oggi il M5s non è più un mezzo, ma un fine per agire, si ragiona per il consenso del 51 per cento da raggiungere a ogni costo, dando per scontato che il M5s sia una garanzia di buona politica, e che ogni critica sia un’espressione di qualche infiltrato del sistema. È allora che il nostro sogno è stato tradito, non siamo cambiati noi, è cambiato il Movimento”. L’impegno per i cittadini di Parma però, fa sapere il consigliere, continua con il nuovo gruppo consiliare “Effetto Parma”, ispirato all’hashtag con cui la giunta ex Cinque stelle ha declinato tutti i risultati raggiunti in questi quasi cinque anni di amministrazione in città. Un nome che alla fine del mandato, potrebbe diventare, in caso di ricandidatura di Pizzarotti, quello di una sua lista civica? Per ora non ci sono conferme ufficiali e il primo cittadino non ha ancora comunicato la volontà di ritentare la corsa per la fascia tricolore, ma di certo anche questo potrebbe essere un primo passo verso quell’idea.
A fare la scelta di passare nella nuova formazione sono 17 su 18 consiglieri Cinque stelle, primo fra tutti il sindaco, che ha formalizzato davanti all’assemblea cittadina la propria posizione. “Ho preso questa decisione da uomo libero – ha ripetuto Pizzarotti – Sono uscito dal M5s e dal partito che ci ha portato al governo della città perché non ci rappresenta più, non perché noi abbiamo cambiato i valori, ma perché li ha cambiati il M5s”. Chi invece ha scelto di rimanere è Andrea D’Alessandro, che ha dichiarato di avere ancora fiducia nella politica del Movimento e dei suoi vertici, anche se ha garantito il suo appoggio alla giunta Pizzarotti e ai suoi, pur mantenendo il simbolo con cui è stato eletto. D’Alessandro non ha vissuto da vicino gli attriti e il progressivo isolamento del gruppo di Parma in quanto è subentrato da un anno e mezzo al posto della dimissionaria Chiara Gianferrari, uscita da consiglio in polemica con le politiche nazionali Cinque stelle. “Sono convinto che il sindaco non abbia mai danneggiato direttamente il M5s – ha dichiarato – Senza l’esperienza di questo Comune non ci sarebbe il risultato delle politiche del 2013 e neanche quello delle vittorie nei comuni. Fino a oggi ho avuto possibilità di valutare ogni azione senza ricevere pressioni ed è quello che continuerò a fare. Mi sento di dire che il mio appoggio va avanti perché tutto quello fatto finora è congruo al Movimento 5 stelle e a tutto quello che ci si era proposti di fare”.
Non tutti però sono d’accordo, soprattutto dai banchi dell’opposizione, dove la bandiera pentastellata continuerà a sventolare anche con il gruppo formato dagli ex pizzarottiani Fabrizio Savani e Mauro Nuzzo, che non hanno risparmiato critiche all’ultimo atto della maggioranza in consiglio. “Voi avete tradito i valori del Movimento, il vostro è un atteggiamento di incoerenza politica – ha attaccato Savani – per questo vi dovete dimettere, perché avete sciolto il patto con elettori”. Per quanto riguarda gli ex pentastellati, assicurano di essere uniti e unanimi nella strada intrapresa, e inoltre non c’è nessun pericolo per la maggioranza del sindaco in consiglio, che con i suoi componenti, anche senza il voto di D’Alessandro, continuerebbe ad avere i numeri per non far cadere la giunta.