Pazienza che la legge autorizzi i matrimoni gay. Se va applicata, che a celebrare il rito siano, in perfetto stile burocratico, i funzionari comunali. Ma mai un amministratore leghista, né tantomeno un sindaco eletto dal Carroccio che della battaglia contro le unioni omosessuali ha fatto una bandiera ideologica, un vessillo da sventolare nelle piazze, un argomento forte da giocare contro chi vuole innovare la tradizione. E’ questo il ragionamento che ha portato i responsabili veneti e trevigiani della Lega Nord a mettere di fatto alla porta Maria Scardellato detta Muli, cinquantaseienne primo cittadino di Oderzo, popoloso comune nella campagna trevigiana, una delle roccaforti leghiste.
Lunedì mattina il sindaco ha celebrato l’unione di Pasquale Nigro, acconciatore, e Andrea Sara, titolare di un B&B, che da più di dieci anni costituiscono una coppia. Apriti cielo. A stretto giro è arrivato l’anatema leghista. Molto autorevole, perché a parlare è il segretario regionale Gianantonio Da Re. “La Lega ha principi chiari e una linea precisa. In Veneto c’è un solo sindaco leghista che è andato contro la linea di partito. Poteva evitarlo”. A rincarare la dose ci ha pensato il segretario provinciale Dimitri Coin, prefigurando provvedimenti nei confronti del sindaco ribelle. “Maria Scardellato si pone fuori dal partito – ha dichiarato al Corriere del Veneto – Ci saranno delle ripercussioni, sicuramente, perché il partito è più importante del singolo sindaco”. La linea è quella di far firmare le unioni ai funzionari comunali, come accaduto di recente anche a Quinto di Treviso. “Così doveva fare anche il sindaco di Oderzo – ha aggiunto Coin – Le ho telefonato qualche giorno fa, era avvisata, ma non ha mutato posizione”. Cosa accadrà, verrà espulsa? “Tutto può succedere. Comodo prendere i voti con la Lega e poi non fare quello che l’elettore si aspetta. Se l’avessi saputo non le avrei dato il simbolo. Per me il caso è già chiuso, da adesso in poi farò riferimento al vicesindaco Michele Sarri”.
Una sconfesssione in piena regola. Da parte sua la sindaca si è chiusa nel silenzio. Ieri ha rifiutato ogni intervista, visto il clamore che la vicenda sta assumendo. Ma basta, come spiegazione, quello che ha dichiarato poco dopo il “matrimonio” in municipio. “La mia non è una presa di posizione contro la Lega Nord e vorrei che non fosse montato un caso dove proprio non c’è. Ho semplicemente tenuto fede a ciò che mi è stato chiesto in campagna elettorale. I cittadini mi avevano chiesto se avrei celebrato le unioni civili, sottolineo che non si tratta di nozze. E a quella domanda avevo risposto di sì. Per coerenza e per rispetto degli impegni presi ho celebrato questa unione”. E per non essere fraintesa ha aggiunto: “Questo è un contratto fra due adulti. Sono invece fermamente contraria alle adozioni da parte delle coppie omosessuali. Ed è questa la vera preoccupazione della Lega Nord”. Come consolazione, è arrivato l’apprezzamento di Andrea Sara, uno dei componenti della coppia regolarizzata. “Ha fatto il suo dovere. E’ una sindaca con le palle”.
Diritti
Lega Nord, la sindaca di Oderzo sposa la coppia omosessuale. Il partito la mette alla porta
Rischia l'espulsione dal Carroccio Maria Scardellato, da 4 mesi primo cittadino del comune trevigiano, rea di avere unito una coppia gay, "contravvenendo" al diktat leghista di lasciare ai funzionari comunali l'incombenza. Attaccata dai segretari regionali e provinciali lei si limita a dire: "Ho semplicemente fatto quel che avevo detto in campagna elettorale. Resto contro le adozioni gay"
Pazienza che la legge autorizzi i matrimoni gay. Se va applicata, che a celebrare il rito siano, in perfetto stile burocratico, i funzionari comunali. Ma mai un amministratore leghista, né tantomeno un sindaco eletto dal Carroccio che della battaglia contro le unioni omosessuali ha fatto una bandiera ideologica, un vessillo da sventolare nelle piazze, un argomento forte da giocare contro chi vuole innovare la tradizione. E’ questo il ragionamento che ha portato i responsabili veneti e trevigiani della Lega Nord a mettere di fatto alla porta Maria Scardellato detta Muli, cinquantaseienne primo cittadino di Oderzo, popoloso comune nella campagna trevigiana, una delle roccaforti leghiste.
Lunedì mattina il sindaco ha celebrato l’unione di Pasquale Nigro, acconciatore, e Andrea Sara, titolare di un B&B, che da più di dieci anni costituiscono una coppia. Apriti cielo. A stretto giro è arrivato l’anatema leghista. Molto autorevole, perché a parlare è il segretario regionale Gianantonio Da Re. “La Lega ha principi chiari e una linea precisa. In Veneto c’è un solo sindaco leghista che è andato contro la linea di partito. Poteva evitarlo”. A rincarare la dose ci ha pensato il segretario provinciale Dimitri Coin, prefigurando provvedimenti nei confronti del sindaco ribelle. “Maria Scardellato si pone fuori dal partito – ha dichiarato al Corriere del Veneto – Ci saranno delle ripercussioni, sicuramente, perché il partito è più importante del singolo sindaco”. La linea è quella di far firmare le unioni ai funzionari comunali, come accaduto di recente anche a Quinto di Treviso. “Così doveva fare anche il sindaco di Oderzo – ha aggiunto Coin – Le ho telefonato qualche giorno fa, era avvisata, ma non ha mutato posizione”. Cosa accadrà, verrà espulsa? “Tutto può succedere. Comodo prendere i voti con la Lega e poi non fare quello che l’elettore si aspetta. Se l’avessi saputo non le avrei dato il simbolo. Per me il caso è già chiuso, da adesso in poi farò riferimento al vicesindaco Michele Sarri”.
Una sconfesssione in piena regola. Da parte sua la sindaca si è chiusa nel silenzio. Ieri ha rifiutato ogni intervista, visto il clamore che la vicenda sta assumendo. Ma basta, come spiegazione, quello che ha dichiarato poco dopo il “matrimonio” in municipio. “La mia non è una presa di posizione contro la Lega Nord e vorrei che non fosse montato un caso dove proprio non c’è. Ho semplicemente tenuto fede a ciò che mi è stato chiesto in campagna elettorale. I cittadini mi avevano chiesto se avrei celebrato le unioni civili, sottolineo che non si tratta di nozze. E a quella domanda avevo risposto di sì. Per coerenza e per rispetto degli impegni presi ho celebrato questa unione”. E per non essere fraintesa ha aggiunto: “Questo è un contratto fra due adulti. Sono invece fermamente contraria alle adozioni da parte delle coppie omosessuali. Ed è questa la vera preoccupazione della Lega Nord”. Come consolazione, è arrivato l’apprezzamento di Andrea Sara, uno dei componenti della coppia regolarizzata. “Ha fatto il suo dovere. E’ una sindaca con le palle”.
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Brasilia, 22 dic. (Adnkronos/Afp) - Il bilancio delle vittime del terribile incidente d'autobus avvenuto ieri nello stato brasiliano di Mina Gerais (sud-est) è salito a 41 morti. Lo ha riferito la polizia in una conferenza stampa, precisando che "41 corpi sono stati trasportati all'istituto forense".
L'autobus viaggiava sull'autostrada che collega San Paolo (sud-est) a Vitória da Conquista, nello stato di Bahia (nord-est). La polizia federale ha precisato che, secondo "le prime informazioni e le tracce rinvenute sul posto", un grosso blocco di granito "probabilmente" è caduto da un camion che viaggiava in senso contrario e ha colpito l'autobus, che ha subito preso fuoco.
L'autista del camion è fuggito, ha dichiarato la polizia, aggiungendo che la sua patente di guida era stata sospesa per due anni. Si tratta della peggiore tragedia avvenuta su una strada federale in Brasile dal 2007.
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - “Il ministro Nordio, puntando il dito contro i giudici e sentenziando che chi sbaglia debba pagare, non ha specificato se questa valga anche per l’attuale categoria di sua appartenenza. Perché in tal caso un ministro che non ne azzecca una, all’indomani delle dimissioni del capo del Dap, Giovanni Russo, presumibilmente causate da dissidi con un sottosegretario, con una situazione disastrosa dei penitenziari italiani, di fronte ad un numero impressionante di suicidi tra i detenuti e finanche tra gli agenti della penitenziaria: ebbene, un ministro dovrebbe pagare per tutto questo?”. Così Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera.
“All’indomani della sentenza di Palermo -aggiunge- la destra torna all’attacco contro una magistratura di cui non sopporta l’indipendenza”.
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - "Le sostanze stupefacenti sono il pericolo numero uno per il nostro Paese". Lo afferma il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi. "Abbiamo una crescita esponenziale dell'uso delle sostanze -denuncia- iniziando dalla cannabis che ancora oggi viene considerata innocua da settori della sinistra. Apprezzo l'impegno del sottosegretario Mantovano e del viceministro Bellucci in materia e insieme a questo serve una sensibilizzazione generale. I danni causati dalle droghe sono notevoli -conclude Antoniozzi- e c'è bisogno di una prevenzione che coinvolga le scuole e gli Enti locali e che punti ad intercettare il linguaggio del giovani".
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - “Lo Stato garantisce, neanche sempre, la riparazione per ingiusta detenzione a chi è stato arrestato ingiustamente. Ma a chi è stato assolto dopo aver subito una misura cautelare reale o personale come un sequestro o un interdizione dalla professione, o un divieto di dimora, subendo un danno grave, lo Stato non risarcisce nulla. Nulla anche a chi ha subito un processo ‘temerario’, che non doveva celebrarsi perché mancavano fin dall’inizio elementi per supportarlo". Lo afferma Enrico Costa, deputato di Forza Italia.
"Non subisce conseguenze di carriera -ricorda- il magistrato che sbaglia e non ottiene alcun risarcimento chi ha subito una misura cautelare ingiusta o un processo che non si sarebbe dovuto tenere. Un cittadino chiamato a rispondere in un procedimento penale, se ne esce da innocente è la stessa persona che era prima di entrare nell’ingranaggio giudiziario? Oggi assolutamente no. Ha ragione il ministro Nordio, occorre intervenire. A breve depositeremo una proposta di legge in questo senso”.
Tel Aviv, 22 dic. (Adnkronos) - Il presidente del partito israeliano per l'Unità Nazionale Benny Gantz ha dichiarato ai media che "mentre i negoziatori per l’accordo sugli ostaggi con Hamas lavorano, Netanyahu li sta nuovamente sabotando". "Stiamo vivendo tempi delicati, mentre Netanyahu sta di nuovo correndo verso i media stranieri", ha aggiunto, riferendosi alla recente intervista del premier al The Wall Street Journal. Poi, rivolgendosi a Netanyahu, ha detto ancora: "Non hai il mandato di ostacolare di nuovo il ritorno dei nostri ostaggi per ragioni politiche. Restituire gli ostaggi è la cosa giusta, per ragioni umanitarie, di sicurezza e nazionali".
Kiev, 22 nov. (Adnkronos) - L'adesione dell'Ucraina alla Nato è "realizzabile", ma Kiev dovrà combattere per convincere gli alleati a realizzarla. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai diplomatici ucraini. L'Ucraina ha ripetutamente sollecitato l'Alleanza Atlantica a invitare Kiev a diventare membro, mentre per Mosca la prospettiva dell'adesione dell'Ucraina alla Nato è una delle principali giustificazioni della sua invasione del 2022.
"Tutti noi comprendiamo che l'invito della Nato all'Ucraina e l'adesione all'Alleanza dipendano solo una decisione politica", ha aggiunto Zelensky. "L'alleanza per l'Ucraina è realizzabile, ma è realizzabile solo se lottiamo per questa decisione a tutti i livelli necessari". Il capo dello Stato ha affermato che gli alleati devono sapere cosa può apportare l'Ucraina alla Nato e in che modo la sua adesione all'Alleanza stabilizzerà le relazioni globali.
Kiev, 22 dic. (Adnkronos) - Un attacco "massiccio" di droni ucraini ha colpito un deposito di petrolio vicino alla città di Oryol, nella Russia occidentale, durante la notte, provocando un incendio. Lo ha riferito il governatore dell'oblast di Oryol, Andrey Klychkov, aggiungendo che le forze russe hanno abbattuto 20 droni.
Video pubblicati sui social media e girati dai residenti locali mostrano grandi esplosioni che illuminano il cielo notturno attorno alla città. L'entità dei danni causati non è stata immediatamente chiara. Klychkov ha affermato che non sono state segnalate vittime o feriti a seguito dell'attacco.