Andrea Caprini, titolare della delega al welfare nella giunta Pd del sindaco Mattia Palazzi, non è uscito dall'aula quando si è trattato di assegnare un appalto da 35mila euro alla cooperativa edile del suo congiunto. Dopo due settimane il componente dell'amministrazione comunale si rende conto della violazione di legge e il Comune annulla la delibera di affidamento dei lavori. Che poi viene rivotata e riassegnata correttamente alla stessa ditta senza il sì di Caprini
L’assessore vota la delibera che assegna un lavoro da 35mila euro alla cooperativa edile nella quale il fratello è socio. Dopo due settimane qualcuno si accorge che, forse, è stato fatto un pastrocchio e, soprattutto, non è stata rispettata la legge. La Giunta in questione è quella di Mantova, guidata dal sindaco Mattia Palazzi (Pd, in foto). Lo stesso sindaco fa presente la cosa al segretario generale ponendo la questione dell’evidente conflitto di interessi. Risultato: prima delibera annullata, progetto riproposto e rivotato in giunta, stavolta in assenza dell’assessore.
Ma lavoro riassegnato alla stessa ditta di cui il fratello dell’assessore è socio. La vicenda inizia il 22 settembre scorso, quando la giunta con la deliberazione n. 258 approva il progetto definitivo ed esecutivo di riqualificazione urbana di viale Gorizia e di un tratto di viale Fiume, due strade cittadine piuttosto trafficate, presentato dalla società Cooperativa Coprat di Mantova. Alla stessa ditta l’amministrazione aveva già assegnato, con procedura di affidamento diretto, la progettazione di un altro viale cittadino, viale Partigiani. Della Cooperativa è socio Marco Caprini, professionista e fratello dell’assessore al welfare della Giunta Palazzi, Andrea Caprini. Succede che, il 5 ottobre, a ben due settimane dall’approvazione della delibera, all’assessore sorga il dubbio che, forse, sarebbe stato meglio che lui nella seduta di giunta che ha assegnato il lavoro alla ditta di cui è socio il fratello, non fosse stato presente.
In quella seduta, infatti, va a verbale che l’assessore partecipa alla discussione e vota a favore dell’assegnazione dei lavori alla Coprat. Caprini scrive allora al sindaco e al segretario generale ponendo la questione del conflitto di interessi. Il Comune, visto che l’articolo 78, comma 2, del Tuel (Testo Unico Enti Locali) dispone che gli assessori devono astenersi dal prendere parte alla discussione e alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado, ha ritenuto opportuno annullare d’ufficio la deliberazione. Il progetto della Coprat è stato, quindi, riproposto e rivotato dalla Giunta che lo ha approvato di nuovo, stavolta in assenza dell’assessore Caprini, uscito al momento della votazione.
“Mi sembra un fatto grave – spiega Giuliano Longfils, consigliere comunale di Forza Italia – che un lavoro del Comune venga affidato alla ditta di cui fa parte il fratello di un assessore. Ditta alla quale la stessa amministrazione ha già affidato altri incarichi diretti. In questo caso, il problema non è di carattere giuridico, ma morale e deontologico perché l’assessore Caprini non doveva nemmeno partecipare alla seduta di giunta. Come si fa a non considerare che si sarebbe potuto venire a creare un problema di interferenza?”. La deliberazione, come detto, è stata votata e approvata dalla giunta. Lo stesso sindaco ha voluto rendere noto l’episodio per dimostrare la trasparenza della sua amministrazione: “Appena l’assessore Caprini si è accorto del possibile conflitto di interessi – ha affermato il sindaco Palazzi in una nota diffusa alla stampa – abbiamo subito provveduto ad annullare la delibera, senza far finta di nulla, dimostrando la totale trasparenza con la quale amministriamo”. Ma queste parole non placano gli animi delle minoranze. Alessandra Cappellari, capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale, chiede le dimissioni dell’assessore Caprini: “E’ inconcepibile – dice – che un membro della Giunta partecipi al voto in delibere dalle quali derivino, direttamente o indirettamente, interessi per sé o per membri della famiglia o società collegate”.