In tutte le trasmissioni che trattano il tema del referendum gli spazi sono ripartiti in due parti uguali tra i favorevoli e i contrari al quesito. E nei programmi di comunicazione politica – dalle tribune fino alle interviste e ai confronti – la parità è matematica, così come nei programmi d’informazione, come i tg, non può essere in alcun modo determinata una situazione di vantaggio per una delle due posizioni. Sono due dei punti del nuovo regolamento sulla par condicio, approvato in Vigilanza Rai in vista del referendum del 4 dicembre. A elencare gli elementi principali della delibera in un post su Facebook è il presidente della Commissione, Roberto Fico.
Specifica che “alle trasmissioni sul referendum partecipano il comitato promotore, le forze politiche, anche quelle rappresentative delle minoranze linguistiche, e tutti i comitati e associazioni della società civile che abbiano un interesse obiettivo e specifico sul tema del referendum“. Inoltre “la presenza degli esponenti del governo nei tg deve essere limitata all’attività istituzionale per garantire completezza e imparzialità dell’informazione”.
Un punto che riprende “il limite contenuto nella legge 515 del 1993, secondo il quale, come ha ripetuto più volte l’Agcom, l’informazione sul governo deve limitarsi a obiettive esigenze informative legate all’attività dell’esecutivo, senza dare spazio alla propaganda elettorale“. Sul sito internet della Rai saranno pubblicati quotidianamente “fino al 4 dicembre i dati del monitoraggio dei tempi fruiti dai favorevoli e contrari al quesito” e “l’azienda è chiamata a garantire un efficace e tempestivo riequilibrio di eventuali situazioni di disparità”.
In ogni caso, “i dati ufficiali, su cui possono essere irrogate eventuali sanzioni”, sono “quelli pubblicati dall’Agcom ogni due settimane, e poi ogni settimana a partire dalla terzultima precedente il voto“. Gli ultimi due punti riguardano le tribune referendarie, che “si svolgeranno a partire da novembre” mentre “i confronti a due si terranno nella fase finale della campagna” e l’impegno della Rai a “garantire trasmissioni e pagine televideo ad hoc sul referendum per le persone con disabilità“.