I componenti sono volti noti del movimento contro la grande opera e dovranno valutare l'impatto del progetto, che è in fase di revisione. E il Partito democratico attacca la delibera della giunta Appendino
Una commissione di esperti No Tav affiancherà il Comune di Torino, guidato da Chiara Appendino, nella valutazione dei progetti della Torino-Lione sul suo territorio. Lo ha deciso la giunta comunale di Torino guidata dal vicesindaco e assessore all’urbanistica Guido Montanari. Si compie così un primo passo di quanto promesso dalla sindaca Chiara Appendino dopo le elezioni: “Mi siederò al tavolo (istituzionale sul Tav, ndr) e valuterò le ragioni loro, io porterò il no e se non ci sarà dialogo lascerò il tavolo”. L’intento, infatti, è portare le ragioni contrarie all’opera nelle sedi istituzionali.
E i componenti sono volti noti del movimento, alcuni ricercatori e docenti del Politecnico di Torino ed esperti contrari alla grande opera, ragione per cui il Partito democratico ha già attaccato il provvedimento. Ironia della sorte, a porre la sua firma sull’atto c’è anche il direttore della Direzione ambiente e territorio Paola Virano, nipote di Mario Virano, ex commissario del governo alla Torino-Lione, ex presidente dell’Osservatorio istituzionale e ora direttore generale della Telt (Tunnel euroalpin Lyon-Turin), azienda che dovrà far costruire la tratta transnazionale della linea ferroviaria.
La deliberazione approvata oggi è stata proposta dal vicesindaco Montanari (docente del Politecnico anche lui) e dall’assessore alla viabilità Marina Lapietra. Stando all’atto, il compito degli esperti sarà quello di “effettuare in via preliminare, rispetto alle decisioni operativo/amministrative, approfondimenti, confronti e valutazioni sulle tematiche e sui progetti presenti e futuri dell’opera”. Questo perché il progetto è in fase di revisione ed “è probabile l’avvio di ulteriori procedure autorizzative e di valutazione di impatto ambientale inerenti opere ferroviarie che potranno interessare direttamente e indirettamente il territorio del Comune di Torino”. Per questa ragione l’amministrazione ha deciso di farsi affiancare da un gruppo di esperti per la valutazione dei progetti e dei loro impatti, così come fatto in passato dall’Unione Montana della Valsusa (presieduta da Sandro Plano, sindaco Pd osteggiato dai vertici del partito per la sua opposizione al Tav) e dalla giunta comunale di Rivalta, in cui Montanari era assessore fino all’assunzione del suo incarico a Torino.
A confrontare le tre delibere si nota che quasi tutti gli esperti scelti dall’amministrazione torinese sono gli stessi che partecipano – sempre gratuitamente – alle commissione di Rivalta e dell’Unione montana: ricercatori e docenti del Politecnico di Torino come Claudio Cancelli, Marina Clerico, Alberto Poggio, Angelo Tartaglia e l’ex ricercatrice Gabriella Soffredini, già consigliera comunale a Bussoleno; ingegneri come Roberto Vela e Michele Giacosa, il guardiaparco Luca Giunti, il metereologo Luca Mercalli, ma anche due attivisti No Tav come Simone Franchino e Claudio Giorno. “È la continuazione di quell’esperienza – spiega a ilfattoquotidiano.it Luca Mercalli -. Nel corso di questi anni abbiamo accumulato una quantità di lavori su cui ora vorremmo si ragionasse in maniera aperta. Da anni chiediamo alle istituzioni nazionali un confronto che ci è negato”.
Se l’iniziativa ottiene il plauso degli eletti del M5S nel Consiglio regionale piemontese e al Senato, al Pd la delibera non piace. Secondo il senatore Stefano Esposito si trasforma “il presunto gruppo di esperti del movimento No Tav in esperti della città”: “Non si era mai vista un’istituzione trasformata in un comitato Notav”. Per lui la sindaca Appendino è “costretta ad assecondare quel fanatico che ha nominato vice sindaco per pagare la cambiale al movimento No Tav”.