PHILIPH ROTH
Pastorale americana (1997), che a breve uscirà in forma di film nelle sale italiane per la regia di Ewan McGregor, è stato definito come il più importante romanzo americano per almeno un ventennio. Ma Roth assieme al suo Nathan Zuckerman, al Pulitzer, e agli altri premi vinti negli anni ammucchiati sulla credenza, è rimasto a bocca asciutta di Nobel da secoli. Dato 12/1 rischia di non farcela neanche quest’anno e di finire in pensione dopo essere stato uno tra i più prolifici autori ebrei in lingua inglese del ‘900. Classe ’33 da Newark (New Jersey) Roth ha avuto grande successo di vendita e provocato non poco scandalo con Lamento di Portnoy (1969). Le ultime prove degli anni duemila non possiedono più quel fervore e quella determinazione nel raccontare che lo avevano caratterizzato tra gli anni settanta e novanta.