Come direbbe Nanni Moretti: mi si nota di più se vengo o se non vengo? Chissà se ha fatto più rumore l’annunciata presenza del pm di Salerno Vincenzo Montemurro a un convegno del comitato per il Sì a Nocera Inferiore insieme al figlio di un suo ex imputato, Piero De Luca, rampollo del Governatore della Campania Vincenzo De Luca, oppure la repentina e improvvisa scomparsa del nome di Montemurro da una locandina che ormai circolava da ore di bacheca in bacheca.

Tutto è successo così rapidamente che è difficile tracciare l’accaduto. Una cosa è certa: la locandina con il nome di Montemurro a sostenere le ragioni di “Semplificazione è legalità”, slogan di traino che cela come impersonale convegno una iniziativa del comitato referendario campano per il Sì, aveva scatenato un putiferio di polemiche tra gli avversari di De Luca (padre e figlio). Tutte centrate su questioni di opportunità. Il comitato per il Sì infatti è presieduto da Francesco Nicodemo e Piero De Luca, entrambi attesi all’iniziativa in programma il 14 ottobre a Nocera con la presenza del sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore. Mentre Montemurro è il pm che ha chiesto e ottenuto la recente assoluzione del papà di Piero nel processo Sea Park, oltre ad essere il titolare del fascicolo sulle presunte infiltrazioni della camorra dell’agro nel tesseramento democratico di Salerno.

Montemurro è un pm di spicco della Dda salernitana che si occupa di inchieste delicate con professionalità e rigore, e ha ovviamente tutto il diritto di esternare liberamente, anche in pubblico, le sue opinioni e le sue riflessioni da cittadino e da esperto sui temi del referendum del 4 dicembre. Ma evidentemente il pm deve averci ripensato di fronte alle proteste diffuse. Proteste che hanno raggiunto il culmine in un intervento di Alessandra Caldoro, sorella dell’ex Governatore Stefano Caldoro, che ha invocato l’intervento del Csm: “Montemurro ha dimostrato di essere schierato con De Luca e col Pd”.

Interpellato da ilfattoquotidiano.it, Nicodemo ha spiegato che il nome di Montemurro era stato inserito in una prima versione non ufficiale della locandina, una bozza che poi è stata cancellata e riscritta “perché, come mi hanno riferito da Salerno, Montemurro il 14 ottobre ha un impegno professionale a Roma”. Montemurro conferma: venerdì è a Roma per lavoro. Ma fonti consultate da ilfattoquotidiano.it consentono di offrire una ricostruzione più completa. Secondo cui il pm non era stato invitato da Piero De Luca e dai leader del comitato per il Sì, ma da figure istituzionali di Nocera estranee al comitato referendario, che per consentirne la presenza avevano disegnato una locandina priva di riferimenti espliciti al voto del 4 dicembre. Quando però il dottor Montemurro ha appreso le circostanze precise dell’evento, i nomi dei partecipanti, le proteste che la sua annunciata presenza stava suscitando, ha preferito soprassedere. Una rinuncia che non è stata sufficiente a placare le polemiche tuttora in corso sui social.

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