“Vi assicuro che Donald Trump non vincerà le elezioni”. Tom Hanks ne è certo, quanto è certo che “gli Stati Uniti non hanno mai sperimentato nella loro storia un candidato alle presidenziali tanto referenziale e pieno di idee assurde come lui, un vero pallone gonfiato“.
Se dichiarazioni anti-Trump erano attese dal divo hollywoodiano, forse non ci si aspettava fossero così decise e mirate. D’altra parte lo stesso Hanks, star di apertura della 11ma Festa del Cinema di Roma dove riceverà in serata il Premio alla Carriera dalle mani di Claudia Cardinale, non si è stupito arrivassero questioni sulla politica americana dalla stampa italiana accorsa per ascoltarlo. Dunque ci è andato giù pesante: “Il vero problema è quando non si fa nulla per trasformare l’ignoranza in conoscenza e dunque consapevolezza. Non solo in politica, esistono mostri che vogliono mantenere uno status quo: la Storia ne è piena, ed è a causa dell’ignoranza mantenuta che succedono le tragedie. Qualcuno che tutti conosciamo ha saggiamente detto “La verità vi farà liberi” ed è fottuttamente vero. Ecco, l’ignoranza e l’esatta negazione di questa frase”.
Preciso e diretto, l’attore ha comunque ricordato a se stesso di essere un uomo di spettacolo ed in virtù di questo ha intrattenuto la platea romana con simpatia e ironia, imitando l’accento italiano che parla inglese e riservando un siparietto memorabile sul suo lavoro con Clint Eastwood in Sully, il nuovo film del regista di cui è il protagonista che vedremo in Italia dal 1° dicembre . “Sul set con Clint non si perde mai tempo a parlare, e infatti lui non parla. Non si fanno prove, lui non dice mai le parole action, cut o rolling, lui fa semplicemente dei gesti con la mano. Quando arriva sul set e deve spiegarti come fare ti dice “Tom, ora vieni qui, vai là, fai così, anche se poi taglieremo, ecco così va bene. A posto, grazie” Eastwood è l’intelligenza e la semplicità fatta a uomo”.
Alla Festa di Roma a Tom Hanks è dedicata una retrospettiva quasi completa e chiedendo al divo quali film evitare tra quelli in cartellone risponde “Mah sì, ad esempio non perdete tempo a vedere Big! Anche se è vero che ogni film mi ha dato qualcosa. In fondo lo sapete sapete io sono l’attore più fortunato del mondo perché ho una carriera longeva: continuano a chiedermi di lavorare, incredibile no?”. Maschera per eccellenza dell’eroe americano diversamente inteso in film memorabili che vanno da Philadelphia a Forrest Gump, da Castaway ad Apollo 13, da The Terminal fino al recente Ponte delle spie, Tom Hanks ritiene che sia più faticoso dire di no a un progetto che non aderirvi “ovvio, perché accettando ti pagano bene, ti fanno baciare splendide donne e viaggiare gratis!”. Scherzi a parte, di “no” l’attore ne ha detti parecchi, specie a ruoli che l’avrebbero attaccato troppo a un personaggio. “Pensate se ci fosse un Forrest Gump 8, come sarei ridotto…!”.
Ironicamente, il divo è in Italia anche a promuovere la saga ispirata ai romanzi di Dan Brown, il cui terzo episodio Inferno esce proprio oggi in (diaboliche) 666 copie. Padre e nonno, non ha dubbi “i miei nipoti sono assai più interessanti che stare qui a parlare con voi, così come sono più interessanti dei film di Fellini, spero mi abbiate inteso”. E a proposito del cinema italiano, il 60enne artista del Massachusetts si esprime assai in favore di una collaborazione con un regista del Belpaese, “ho cenato una volta con Roberto Benigni, credo sarebbe splendido lavorare con lui. Ma lavorerei con chiunque mi porti buone idee”. Benché in lutto per la scomparsa del patron Gianluigi Rondi e quella odierna del grande Dario Fo, l’edizione 2016 della Festa del Cinema di Roma sembra aver aperto con lo spirito giusto, anche grazie a un personaggio dall’indiscusso carisma. In ottima forma è sembrata anche la sezione Alice nella Città, avviata oggi in una sala gremita di ragazzi che hanno applaudito al messaggio mandato dalla sindaca Virginia Raggi “il futuro siete voi, non dimenticatevelo”.