Samira è un’operaia metalmeccanica della Magneti Marelli di Crevalcore, in provincia di Bologna. Da anni, insieme al marito e collega Giovanni, si dividono i turni: una settimana la notte la fa lei, quella dopo lui. E così via: da anni dormono insieme una settimana ogni tre e si incrociano al cambio turno: tutto per non più di 1400-1500 euro al mese. Ora però l’azienda, che fa parte del gruppo Fca, in base al nuovo contratto sta progettando di fare i turni anche il sabato, che da orario di lavoro straordinario (con i relativi incentivi economici) diventerebbe un giorno di lavoro ordinario. Il tutto in cambio di una giornata libera durante la settimana. Ma per molti operai, e anche per Samira e suo marito, questo potrebbe diventare un problema: chi starà con le due bimbe il sabato? La Fiom Cgil, che il contratto di lavoro non lo ha firmato, ha già organizzato uno sciopero molto partecipato a inizio ottobre. Magneti Marelli ha fatto quindi qualche apertura, proponendo di spostare il turno del sabato notte alla domenica notte, con qualche incentivo economico. Ma lo scontro non sembra affatto sopito: “Vorremmo che come tante altre volte l’azienda ci venisse incontro – spiega Samira, che ha partecipato agli scioperi – proprio per aiutare le tante coppie con famiglia che lavorano in fabbrica” di David Marceddu
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