RARA – UNA STRANA FAMIGLIA Regia di Pepa San Martín. Con Julia Lübbert, Mariana Loyola, Agustina Muñoz (Cile-Argentina 2016) Durata 80’ Voto 4/5 (DT)
Premessa: segnatevi subito dove proiettano Rara. Nomen omen. Saranno una manciata di sale in tutta Italia. Se ce n’è una vicino a casa andate subito a vederlo. Pepa San Martin ha un’idea di cinema che ci piace da morire. Immagine pulita e levigata, storia di vita complessa trattata con grazia e tatto da lasciare senza fiato. Vina del Mar, Cile, oggi. L’adolescente Sara vive con la sorellina occhialuta, la madre avvocato e la compagna di lei, una bella veterinaria. Papà Victor ogni tanto la va a prendere e porta a casa lei a la sorellina dalla nuova giovane moglie. Sara ha una sua normalissima vita scolastica, l’amica del cuore, il ragazzino per cui sembra avere una cotta, la festa di compleanno che non s’ha da fare, un gattino accudito trovato per strada. Fino a quando i rapporti tra i due ex genitori si deteriorano. C’è modo e modo di parlare di famiglie omoparentali, di diritti di gay e lesbiche, di bambini afflitti. In Rara vige l’espediente narrativo delle ellissi, la voluta mancanza di una retorica di genere sguaiata e banale, la scelta di piani sequenza che creano naturalezza e abbattono le distanze tra protagonisti e spettatore. La chiarezza espositiva si fonde ad un potente e mai esibito messaggio politico, l’armonia tra vista e ascolto anche nei momenti più delicati del racconto non sembra mancare mai. Rara si guarda così tutto d’un fiato, con Sara che scoperchia il mondo degli adulti e nel suo osservare silenzioso ci impone una riflessione necessaria. Essere felici tra mamme e babbi duplici e triplici è questione di poco, non di preconcetti. Imperdibile.