Modalità d’azione, tempi di intervento e vie di fuga studiati nei minimi dettagli. Niente lasciato al caso. E’ stato un assalto da manuale quello messo a segno contro un portavalori sulla tangenziale nord di Milano, tra Bollate e Paderno Dugnano. Il bottino – stando alle prime stime della polizia – ammonta a oltre un milione e mezzo di euro in gioielli e altri beni preziosi.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il portavalori è partito dal deposito Battistolli assieme a un altro furgone di scorta. I due mezzi sono stati intercettati attorno alle 8.15. Il commando era a bordo di tre auto, due Lancia e un’altra vettura modello station wagon, utilizzate per creare un blocco e fermare gli obiettivi.
Dalle auto sono scesi in quattro: tutti con il volto nascosto dai passamontagna e tutti armati di fucile. Secondo quanto raccontato dalle due guardie giurate, una donna di 35 anni e un uomo di 39 (portati all’ospedale in codice verde per lo choc), il gruppo era composto da italiani.
I quattro uomini d’oro hanno sparato alcuni colpi. Poi hanno costretto l’autista del mezzo di scorta a girarsi di traverso per fermare il traffico, intanto hanno aperto il portellone del portavalori con una fiamma ossidrica e dopo aver preso i gioielli hanno tentato di dar fuoco a una delle Lancia (che però non si è incendiata). Infine sono scappati sulle altre due auto in direzione di Rho Fiera. Lungo la strada hanno lanciato chiodi sull’asfalto per coprirsi la fuga. Poi sono spariti nel nulla.