L'offensiva è avvenuta grazie all'appoggio della Turchia. Per lo Stato Islamico si tratta di una grave perdita
Dabiq è libera. La città che, secondo una profezia di Maometto sarebbe il luogo della battaglia finale tra cristiani e musulmani, è stata riconquistata dall’Esercito libero siriano, grazie al sostegno della Turchia. Per le milizie dello Stato Islamico si tratta di una grave perdita vista l’importanza strategica della città siriana, che si trova tra Aleppo e il confine turco-siriano. La notizia è stata riportata dall’agenzia stampa turca Anatolia.
Dabiq, che era stata conquistata nel 2014 dall’Isis, si trova nel nord-ovest della Siria a circa quindici chilometri dalla frontiera turca. In questa città fu sgozzato l’americano Peter Kassig, uno degli ostaggi occidentali dello Stato Islamico. L’Osservatorio siriano dei diritti umani ha spiegato che attualmente le fazioni ribelli con l’appoggio dell’esercito della Turchia controllano circa 2mila chilometri di territorio nel triangolo formato dalle località di Yarablus, Marea ed Ezaz. I combattenti dell’Isis dopo l’offensiva dei ribelli filoturchi si sono rifugiati in altre aree sotto il loro controllo nel nordest della provincia.
Oltre alla conquista di Dabiq, riferisce sempre l’agenzia stampa turca, è stata occupata anche la città di Sauran, a cinque chilometri a nordovest. L’Isis ha risposto rivendicando un attentato suicida in un quartiere di Baghdad in cui sono morte 35 persone tra cui donne, anziani e bambini.