Come a volte accade con smartphone e tablet, il tradimento corre sul filo. Anzi, sul web. Al punto che anche quando ci si trova al volante, non si rinuncia a essere sempre online. E chi offre servizi di connettività all’altezza della situazione, vince.
Almeno secondo quel 41% di automobilisti disposto a “tradire” il proprio marchio automobilistico preferito per un altro, che preveda l’offerta di tecnologia e pacchetti commerciali ad hoc per essere sempre connessi.
A sostenerlo è una ricerca della McKinsey, presentata alla quarta edizione di Smart Mobility World, che mette in luce pure come questa percentuale sia in crescita: l’anno scorso era del 37% mentre nel 2014 non superava il 20%. Un trend legato probabilmente alla recente escalation delle tecnologie legate alla connettività, per cui si stima un volume di business che ragiungerà i 750 milioni di dollari nel 2030.
La ricerca ha preso in esame un campione di oltre 3.000 automobilisti in Germania, Cina e Stati Uniti. Ed ha anche evidenziato un aspetto che ormai sta diventando importante anche in auto: l’essere disposti a rinunciare alla propria privacy, pur di essere sempre online. Ben il 71% degli intervistati, infatti, è disposto a concedere l’accesso ai propri dati personali alle applicazioni di bordo. Un pò come succede per le app del proprio smartphone.