Le due esplosioni sono avvenute a Ludwigshafen e Lampertheim. La compagnia ha chiesto agli abitanti della prima cittadina di restare al chiuso e non aprire porte e finestre, per evitare le emissioni dell’incendio nel porto. Secondo le autorità della città di Mannheim "le misurazioni non hanno rivelato sostanze nocive nell’aria" come riporta l'agenzia Dpa
È rientrato l’allarme in Germania per due esplosioni avvenute a distanza di tre ore in due impianti chimici della compagnia Basf. Allo stato ci sono due morti, sette feriti e diversi dispersi tra cui due vigili secondo i media tedeschi. L’incidente più grave, la polizia ha escluso il terrorismo, è stato registrato alle 11.30 a Ludwigshafen (tra Stoccarda e Francoforte). L’azienda aveva fatto sapere di aver sospeso le attività industriali dell’area per motivi di sicurezza e aveva fatto scattare l’allarme per i fumi, “non sono ancora note le sostanze sprigionatesi in aria”: tutti i cittadini sono stati invitati a restare in casa, a chiudere porte e finestre e a spegnere gli eventuali impianti di aria condizionata e ventilazione. In totale sono circa 21.000 le persone coinvolte dalle misure di sicurezza. Si tratta di due quartieri a nord di Ludwighshafen, Edigheim e Pfingstweide e di tre quartieri di Mannheim, sull’altra sponda del fiume Reno: Sandhofen, Scharhof e Kirschgartshausen, che insieme totalizzano circa 13.000 abitanti. Ad essi le autorità hanno chiesto di restare in casa, tenere chiuse porte e finestre e spegnere impianti di ventilazione e aria condizionata.
I vigili del fuoco avevano parlato di rischio di problemi respiratori e agli occhi dovuti a cattivi odori e a fumi industriali. L’allarme nube tossica si era esteso anche alla città di Mannheim, che si trova sull’altra sponda del fiume Reno. Secondo le autorità di questa città “le misurazioni non hanno rivelato sostanze nocive nell’aria” come riporta l’agenzia Dpa. Gli abitanti di tre quartieri che si trovano sulla riva del Reno sono stati invitati comunque a tenere porte e finestre chiuse.
L’altra esplosione è avvenuta a Lampertheim intorno alle 8.30 al porto fluviale ed è stata determinata da lavori a tubature che vengono utilizzate per il trasbordo di liquidi infiammabili e gas dalle navi agli stabilimenti di produzione. Qui si trova un impianto di additivi plastici e la deflagrazione, causata probabilmente da un filtro, non avrebbe invece causato allarme ambientale. In questo caso secondo la compagnia quattro lavoratori sono rimasti feriti e sono stati portati in ospedale.
Mehrere Anwohner in Edigheim und Pfingstweide klagen über Atemwegsreizungen. Erkundungswagen der Feuerwehr unterwegs #BASF #Explosion
— Stadt Ludwigshafen (@ludwigshafen_de) 17 ottobre 2016