Soltanto i Comuni di Novara e Savona hanno tenuto fede alla parola data a "Sai chi voti". Inadempienti, invece, Roma, Bologna, Torino, Caserta, Trieste, Brindisi, Varese, Latina, Vittoria e Gallarate. Riparte il Futuro: "Dimostrazione che trasparenza e cambiamento per molti sindaci sono solo orpelli mediatici"
L’avevano promesso in campagna elettorale: nei primi 100 giorni di mandato introdurremo le audizioni pubbliche per le nomine nelle municipalizzate. Ma dei dodici comuni che hanno aderito alla campagna “Sai chi voti” soltanto due, e cioè Novara e Savona, hanno mantenuto fede alla parola data. Gli altri no: nessuna delibera o provvedimento per garantire trasparenza e pubblicità dei candidati prima di procedere alle nomine. Una situazione che è rimasta immutata rispetto a due settimane fa, quando i promotori della campagna avevano chiesto conto a tutte le amministrazioni aderenti (Roma, Bologna, Torino, Caserta, Trieste, Brindisi, Varese, Latina, Vittoria e Gallarate, oltre ai due comuni “virtuosi”) della promessa fatta in campagna elettorale. “È la conferma che la trasparenza e il cambiamento per molti sindaci sono solo orpelli mediatici – ha detto Federico Anghelé di Riparte il futuro -. Tra politici di vecchio e nuovo conio nessuna differenza: lo stile pare proprio lo stesso”.
A Torino il sindaco Chiara Appendino ha proceduto con nomine “tradizionali” (per il Presidente Amiat e per un Consigliere Trm), così come ha fatto il primo cittadino di Bologna, Virginio Merola, che non ha nemmeno tenuto in considerazione il rilievo della consigliera Emily Clanci che gli ricordava gli impegni presi. Promessa non rispettata anche per Roma, dove Virginia Raggi per Atac ha proceduto con lo stesso metodo della precedente amministrazione. Silenzio totale, come era risultato a ilfattoquotidiano.it, da parte del sindaco di Varese Davide Galimberti mentre, sempre al nostro giornale, il sindaco di Gallarate Andrea Cassani ha testualmente dichiarato che “le audizioni pubbliche non sono la nostra priorità”. Eppure, come gli altri, aveva assicurato di mantenere la promessa entro cento giorni dall’insediamento.
“Ad oggi – prosegue Riparte il futuro – il Comune di Latina ha comunicato che sta procedendo alla stesura di indirizzi per la nomina di rappresentanti nelle municipalizzate”. Il Consiglio Comunale di Trieste ha “approvato una delibera per nuove norme per le nomine nelle municipalizzate, ma in essa non si fa alcun riferimento ad audizioni pubbliche”. Le amministrazioni di Caserta, Brindisi e Vittoria hanno indicato che è in via di approvazione “un regolamento nomine che si dovrebbe ispirare alla Campagna Sai chi voti, ma per ora non ve ne è traccia e in ogni caso tutto avverrà dopo i 100 giorni di promessa elettorale”.
Per Anghelé “è sconsolante verificare come una richiesta, firmata da oltre 25mila cittadini e sottoscritta pubblicamente non venga neppure in considerazione e, anzi, in alcuni casi pubblicamente confutata. I silenzi, le nomine secondo le vecchie regole non differenziano alcuna forza politica, anche quelle che hanno conquistato il proscenio politico gridando all’onestà e alla trasparenza. Ma gli elettori hanno la memoria lunga e noi continueremo la nostra battaglia per raggiungere l’obiettivo di audizioni pubbliche per le nomine nelle municipalizzate”. Un risultato, aggiunge Davide Del Monte, direttore di Transparency International Italia, che dimostra come la trasparenza non vada “difesa solo dagli attacchi di corrotti e corruttori, ma anche, e soprattutto, da chi ne fa un vessillo propagandistico per accaparrare voti in più. È comunque importante – conclude – che così tanti cittadini ci abbiano seguito, perché è inutile gridare che il Re è nudo, se nessuno ti sta a sentire”.
La campagna “Sai chi voti” è promossa da Transparency International, Associazione Pubblici Cittadini, Movimento Consumatori, Action Aid, Carte in regola e altre organizzazioni della società civile.