Dopo mesi di assenza, l'ex cavaliere concede un'intervista al Tg5: "Il ddl Boschi? Rischia di consegnare l'Italia a un uomo solo e un solo partito". L'ex premier indica "cinque punti" che dovrebbero essere previsti nel riassetto costituzionale da approvare con un largo consenso, tra i quali l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, il vincolo di mandato e il dimezzamento dei parlamentari
“Diciamo No a questa riforma costituzionale, per poi approvare, tutti insieme, una riforma vera, diversa, una nuova riforma“. Torna a parlare di persona Silvio Berlusconi, e lo fa a meno di 50 giorni dall’appuntamento cruciale nel calendario politico: quello del referendum del 4 dicembre.
Termina così la lunga assenza dell’ex cavaliere dalle reti televisive. L’occasione scelta dal leader di Forza Italia per mostrarsi di nuovo in video, dopo il colloquio per Chi con Alfonso Signorini in occasione del suo 80esimo compleanno e dopo l’inatteso ricovero a New York il 3 ottobre scorso, è un’intervista concessa al Tg5. E l’argomento trattato non poteva che essere quello della riforma costituzionale. Una riforma che, spiega Berlusconi, “potrebbe consegnare a un solo uomo e a un solo partito l’Italia e gli italiani. Con appena il 15% degli aventi diritto al voto, quindi con una esigua minoranza, Grillo ad esempio, già padrone del Suo partito, potrebbe diventare anche col 55% padrone dell’unica Camera che farà le leggi ordinarie”. Il che equivarrebbe, secondo l’ex cavaliere, a farne il “padrone dell’Italia e degli italiani”.
“Questo governo – attacca Berlusconi – punta su una riforma costituzionale mal scritta e pericolosa per ritrovare quel consenso che non ha più. Anche per questa ragione dobbiamo rispondere con un forte, deciso e responsabile No a questa riforma che favorirebbe una deriva autoritaria, davvero con il rischio di un uomo solo al comando. Il contrario del governo del popolo – si chiede polemicamente il leader di Forza Italia – è il contrario della democrazia?”.
La bocciatura al ddl Boschi, precisa comunque Berlusconi, non va considerato come un desiderio di “lasciare le cose come stanno”. Votare No, “un forte, deciso e responsabile No”, è invece necessario, nei disegni dell’ex premier, per poi trovare un accordo condiviso su un riforma diversa da quella proposta. Una “nuova riforma” che, secondo il leader di Forza Italia, dovrebbe contenere “cinque punti”. Innanzitutto, “la scelta da parte degli elettori del Presidente della Repubblica”; in secondo luogo, “un vero taglio dei parlamentari, che vanno ridotti di oltre la metà”, e “il vincolo di mandato, per cui un eletto non può cambiare bandiera senza dimettersi. Altro elemento imprescindibile del nuovo disegno costituzionale, spiega Berlusconi, dovrebbe essere “un limite costituzionale alle imposte, alla pressione fiscale che nessun governo può superare” e, infine, “una vera riforma delle Regioni, che oggi sono diventate un’altra grande e costosa burocrazia”.