Nessuno forse è più pugliese, almeno nella percezione pubblica, di Lino Banfi. Eppure l’amatissimo attore di Canosa è al centro, in queste ore, di una polemica con il sindaco di Manfredonia (in provincia di Foggia), che lo accusa proprio di aver svenduto la sua Puglia per denaro. La vicenda, per sommi capi, è la seguente: Banfi è da poco il protagonista degli spot di Energas, società di distribuzione di gas, appunto. Cosa c’è di strano? Nulla, se non che la stessa Energas vuole costruire il più grande deposito costiero di gpl d’Europa, proprio a Manfredonia. Ecco, allora, che Angelo Riccardi, sindaco della cittadina pugliese, si è sfogato su Facebook, accusando Lino Banfi di “aver svenduto la sua immagine per sponsorizzare Energas”.
E la risposta dell’attore è arrivata sempre su Facebook, con un lungo post in cui spiega la sua posizione: “Io non capisco questo casino su Manfredonia. Ho accettato di fare il testimonial di Energas, un’azienda che vende gas, quello che tutti usiamo per cucinare, riscaldamento e anche locomozione. Non ho fatto lo spot a favore del deposito di Manfredonia. Su questo argomento non ho un’opinione precisa perché non me ne intendo. È pericoloso? È sicuro? Non lo so. Credo che come me la maggioranza dei cittadini non sappia quali siano i termini della questione, ma capisco che quando ti dicono “distrugge l’ambiente” ci rimani male, ti spaventi. In ogni caso, col referendum non c’entro nulla. È un bene che ci sia, così i cittadini potranno esprimersi e decidere. Io faccio l’attore – ha aggiunto Banfi –. Più di un anno fa ho firmato un contratto per quegli spot. Li ho girati 8 mesi fa. Poteva essere Eni, Q8, Esso o chi volete voi: per me è lavoro, il mio lavoro. Però nessuno può mettere in discussione l’amore che ho per la mia Puglia”.
Per chi ha fatto della “pugliesità” il proprio tratto distintivo, in effetti non deve essere facile sentirsi accusare di “intelligenza col nemico”. Il punto è che, secondo il sindaco Riccardi, la scelta di Banfi come testimonial non è affatto casuale: “Energas sta sfruttando delle reti nazionali e un volto famigliare solo per distogliere l’attenzione di circa 60mila abitanti sulla pericolosità dell’impianto. Noi non abbiamo più la vocazione industriale di un tempo e non la rivogliamo”.
La questione del deposito di gpl è complessa e molto dibattuta. Comune e Regione sono contrari, ma ora la palla passa al ministero per lo Sviluppo Economico. In tutto questo, però, cosa c’entra esattamente Lino Banfi? Il protagonista di decine di cult della commedia sexy all’italiana forse non sapeva neppure a cosa andava incontro diventando il testimonial di un’azienda così impegnata in Puglia.