“Non ci sono truppe italiane a Mosul”. Lo afferma, durante Otto e Mezzo (La7), il ministro della Difesa Roberta Pinotti a proposito dell’operazione militare italiana in Iraq. E spiega: “La diga di Mosul non è vicinissima alla città, ci sono circa 20-30 chilometri. Sapevamo di andare in quella situazione irachena con tensioni e rischi e abbiamo predisposto dispositivi di sicurezza in grado di tenere tranquilli i nostri militari e la ditta che sta lavorando alla diga”. E aggiunge: “Ovviamente è una coalizione internazionale per cui siamo sempre informati. Lo sapevamo da mesi, è un anno che si sta preparando, ma nessun militare italiano è coinvolto direttamente nella ripresa della città, che sarà fatta dall’esercito iracheno“. Pienamente d’accordo con l’operazione è la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ospite in collegamento, che aggiunge: “La presenza italiana a Mosul è assolutamente doverosa e spero che questa offensiva contro l’Isis, di cui tanto si parla, sia, una volta tanto, reale. Non possiamo più prenderci in giro. Se gli USA e la Nato avessero deciso davvero di fare la guerra all’Isis, quest’ultima sarebbe stata già cancellata. Ma agli USA conveniva tenere in piedi l’Isis in chiave anti-sciita, in pratica. Ora è giusto che l’Italia faccia la sua parte in questa guerra all’Isis”. “L’Italia è la seconda nazione dopo gli USA nella coalizione anti-Isis” – precisa Pinotti – “ed è in questo l’impegno militare più importante che l’Italia ha all’estero con 1400 militari. Dopo la guerra in Iraq è nato il terrorismo e gran parte dell’intellighenzia delle forze armate di Saddam Hussein è confluita nel gruppo degli strateghi militari dell’Isis”
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