Ribaltata la sentenza nel processo di revisione per l'unico condannato per l'omicidio della cronista e dell'operatore del Tg3. Decisiva la ritrattazione del teste-chiave
La Corte d’appello di Perugia ha assolto il somalo Hasci Omar Hassan dall’accusa di avere partecipato all’omicidio della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin, a Mogadiscio nel marzo ’94. La sentenza è arrivata al termine del processo di revisione. Hassan si era sempre proclamato innocente. Ha scontato in carcere 17 dei 26 anni che gli erano stati inflitti: attualmente era affidato ai servizi sociali. Oggi Hassan era in aula insieme alla madre di Ilaria Alpi, Luciana, che ha sempre sostenuto la sua estraneità al duplice delitto. La sentenza di assoluzione è stata pronunciata “per non avere commesso il fatto”.
L’assoluzione era stata richiesta dalla Procura generale. “Se è vero che Hassan è stato condannato – aveva detto il sostituto pg Dario Razzi – dobbiamo avere anche il coraggio di ammettere che possa essere innocente” ha detto il magistrato. Secondo Razzi dalle prove emerse da questo processo bis “deriva un quadro bianco senza immagini, senza niente”.
Hassan era stato fin qui l’unico condannato per l’assassinio della giornalista del Tg3 e del suo operatore, avvenuto il 20 marzo 1994 a Mogadiscio. Originario della Somalia, Hassan ha scontato in carcere 17 dei 26 anni della condanna per poi essere affidato ai servizi sociali a Padova. Teste chiave del processo al termine del quale fu condannato è stato un altro somalo, Ahmed Ali Rage, detto Gelle, il quale però poi prima a Chi l’ha visto? il 18 febbraio 2015 e poi sentito per rogatoria dalla procura di Roma ha ritrattato le sue accuse. In particolare sostenendo di non avere “detto a nessuno” che Hassan “faceva parte del commando” autore del duplice omicidio e “nemmeno che è stato lui a uccidere”. Spiegando di averlo collocato sull’auto degli assassini solo “per dare credibilità” al racconto, costruito su particolari raccolti da chi vide l’agguato. “L’ho fatto solo per andarmene via dal Paese” ha ribadito. Una deposizione che ha reso Omar Hassan “molto fiducioso” nella decisione che prenderà la Corte d’appello di Perugia, come aveva detto lui stesso nell’ultima udienza. “Mi aspetto l’assoluzione – aveva sottolineato in quell’occasione -, dopo 22 anni da questa vicenda e 17 anni di galera da innocente spero sia fatta giustizia”.
Nella richiesta di revisione del processo i legali del somalo – Natale Caputo, Antonio Moriconi e Duale Duglas – hanno chiesto, in sostanza, l’annullamento della condanna del loro assistito e il riconoscimento della sua estraneità al duplice omicidio. Una posizione sposata sia dalla Procura generale sia dai legali della famiglia Alpi e della Rai. Convinta dell’innocenza di Hassan si è sempre detta la famiglia di Ilaria Alpi. Hassan è in aula insieme alla madre della Alpi, Luciana, e quando si sono incontrati tra i due c’ è stato un abbraccio. Ad assistere all’udienza anche Walter Verini, capogruppo del Pd in Commissione giustizia e amico della famiglia Alpi.