Le ultime vicende che hanno scosso le cronache e i palazzi: le “paranze dei bambini” e i casi politico-giudiziari che hanno toccato le amministrazioni comunali di Quarto e Giugliano. Dietro, però, lo spessore di un giornalista di eccezionale competenza sulla materia. C’è tutto questo e molto di più nelle quasi 600 pagine di “La Camorra e le sue storie” (Utet) di Gigi Di Fiore, inviato del Mattino di Napoli. La prima edizione del saggio, nel 2005, fu presentata in Commissione parlamentare antimafia e contribuì – in epoca pre Gomorra di Roberto Saviano – a sollevare l’interesse su una mafia allora sottovalutata, eppure profondamente intrecciata con le grandi vicende italiane, dal Risorgimento al terremoto dell’Irpinia alla trattativa con le Br sul sequestro del politico Dc Ciro Cirillo.
Così il volume di Di Fiore diventa una guida su come è cambiata la camorra napoletana nel corso degli anni, dalle origini storiche al boom mediatico mosso delle recenti fiction tv, agli ultimi inquietanti sviluppi degli agguati e degli omicidi in cui killer e vittime sono giovanissimi, posseduti da quella che il giornalista definisce “frenesia criminale” priva di vere strategie criminali. Come tutte le mafie, però, la camorra non può essere combattuta soltanto con indagini e arresti. Che “sono indispensabili, ma serve il controllo e l’intervento sociale sul territorio”, rimarca Di Fiore. Se anche in Campania sono aumentate “le associazioni antiracket”, l’impegno dal basso di molti “non riceve molta visibilità, né riflettori”.
“La camorra e le sue storie”, sostenuto da una corposa documentazione e ricco di riferimenti bibliografici, è arricchito da un inserto di immagini tratte dall’archivio New Foto sud. Come undici anni fa, la dedica resta “in memoria di Giancarlo Siani, Marcello Torre e di tutte le vittime della follia dei camorristi”. In una terra che “detiene il triste record delle vittime innocenti uccise dalla criminalità organizzata”.
“La camorra e le sue storie” è presentato a Milano giovedì 20 ottobre alle 18,30 alla Sala Bauer della Società umanitaria (via Francesco Daverio 7) dall’autore, con Peter Gomez, direttore di ilfattoquotidiano.it, e Fabrizio Capecelatro.