“Questo è il momento cruciale per la democrazia nel nostro Paese e tutti i cittadini ‘partigiani della Costituzione’ come mi sono sempre definito devono scendere in campo: la controriforma Renzi-Boschi-Napolitano contiene un furto di democrazia. Questo è un attacco al cuore della costituzione e alla sovranità popolare”. Antonio Ingroia, ex magistrato, oggi avvocato, ha presentato il libro: “Dalla Parte della Costituzione” a Roma. “I cittadini diranno un forte ‘No’ contro i poteri politici e finanziari che spingono per il sì – afferma Ingroia, che critica – la centralizzazione del potere nelle mani di un uomo solo, cioè la stessa riforma proposta da Licio Geli del ‘Piano di Propraganda Democratica’, la stessa di Bettino Craxi, la stessa di Silvio Berlusconi e prima di lui, la setssa che voleva Cossiga: quello che si vuole è mani libere ad un solo uomo condizionabile dai poteri economico-finanziari che dominano l’Italia, l’Europa ed il mondo”. Alla presentazione del libro, oltre a Carlo Freccero e Antonio Padellaro, presente anche Vauro che alla richiesta di un spot per il Sì risponde con una sonora pernacchia e poi motiva il suo voto contrario alla riforma costituzionale
Referendum Costituzionale - 19 Ottobre 2016
Referendum, Ingroia: “No all’uomo solo al comando come voleva Gelli”. Vauro: “Spot per il Si? Prrrrrr”
La Playlist Referendum Costituzionale
- 12:42 - Mo: Katz incontra responsabile Pentagono per la regione, focus tregua in Libano
Tel Aviv, 25 nov. (Adnkronos) - Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha incontrato a Tel Aviv il vice assistente segretario alla Difesa degli Stati Uniti per la politica in Medio Oriente, Dan Shapiro. L'incontro - ha riferito l'ufficio di Katz al Times of Israel - si è incentrato in particolare sulla fine dei combattimenti tra Israele e Hezbollah in Libano.
- 12:42 - Manovra: Pd, 'Giuli sconfessato da Meloni e Giorgetti, restano tagli feroci a cultura'
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - "Ancora una volta, il governo sceglie di utilizzare la cultura come strumento per fare cassa e finanziare la miriade di interventi a pioggia. I tagli feroci alla tutela del patrimonio culturale, alla filiera dell’editoria, all’industria audiovisiva e allo spettacolo dal vivo, presenti nella manovra di bilancio, confermano l’assenza di una politica culturale e una visione miope, incapace di riconoscere come ogni euro investito in cultura sia un moltiplicatore di valore, non solo economico ma anche sociale". Così in una nota i deputati democratici della commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, Mauro Berruto, Giovanna Iacono, Matteo Orfini.
"Le rassicurazioni del ministro Giuli su presunti nuovi interventi correttivi in manovra si rivelano purtroppo inconsistenti e sono smentite nei fatti da Meloni e Giorgetti. Il vertice farsa di ieri ha sancito chiaramente che non ci saranno modifiche significative alla manovra. I fondi promessi alle categorie, in questi giorni, serviranno a malapena per sbloccare risorse già stanziate ma ancora ferme nelle casse del Ministero della Cultura a causa di una gestione inefficiente e caotica, che ha danneggiato l’immagine internazionale del nostro Paese nel settore culturale. Si confermano, inoltre, i tagli drastici a tutti i comparti culturali introdotti nelle passate manovre di bilancio dal ministro Sangiuliano".
"La cultura continua a essere sfruttata per fare cassa e finanziare la miriade di interventi a pioggia previsti dalla legge di bilancio. Manca una visione, manca una strategia di lungo periodo. La cultura, ancora una volta, viene trascurata e lasciata senza progettualità, relegata al ruolo di sacrificabile, in totale disprezzo del suo valore cruciale per la crescita e il rilancio dell’Italia, come confermano i recenti dati Eurostat che vedono il nostro paese quartultimo in Europa per le spese culturali in rapporto al Pil, davanti solo a Irlanda, Cipro e Grecia”.
- 12:42 - Banche: Romano (Nm), 'intervenire contro desertificazione, serve dialogo con governo'
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - "Assistiamo da anni al fenomeno della desertificazione bancaria: in Italia (dati First Cisl) nel 2023 hanno chiuso 826 sportelli. Un quarto del territorio nazionale è stato abbandonato dalle banche. Aumenta anche il numero di persone che non hanno accesso ad una filiale nel comune di residenza: sono 362 mila in più rispetto ad un anno fa. Sono oltre 6 milioni, invece, gli italiani residenti in comuni nei quali è rimasto un solo sportello e che rischiano di trovarsi a breve esclusi dai servizi bancari primari. Il 41,5% dei comuni italiani, circa 3.300, non ha più sportelli bancari sul suo territorio. La desertificazione è avanzata negli ultimi anni con sempre maggiore rapidità: tra il 2015 e il 2023 il 13% dei comuni italiani ha visto chiudere l’ultima filiale. Senza considerare la ridotta diffusione dell’internet banking: in Italia lo utilizza solo il 51,5% degli utenti contro una media Ue del 63,9%". Così in una nota Saverio Romano coordinatore politico di Noi Moderati.
"Crescente -spiega- il numero delle imprese che hanno sede in comuni privi di sportello bancario: sono 255 mila. Questo fenomeno ha generato significative implicazioni economiche e sociali, danneggiando l’utenza relativamente all’accesso ai servizi finanziari di base come il prelievo di contanti, la consulenza o la richiesta di prestiti; anche le piccole e medie imprese nelle aree possono trovare difficile ottenere finanziamenti o gestire le loro operazioni quotidiane in assenza di un istituto di credito nelle vicinanze. Noi Moderati è intervenuto con una proposta di legge di cui sono il primo firmatario, incardinata in Commissione Finanze e che prevede l’istituzione di un conto corrente di base per tutti coloro che ne facciano richiesta, con l’obbligo per le banche di non chiuderlo se con saldi attivi e solo in presenza di gravi documentati motivi".
"Questa proposta di legge vuole essere una risposta alla chiusura unilaterale e senza motivo del conto corrente bancario pur in presenza di saldi attivi. Il conto corrente bancario oggi è un imprescindibile strumento di cittadinanza attiva, da garantire a chiunque perché indispensabile per la sopravvivenza nel ciclo economico e sociale del paese e non può mai essere negato né prima della sua stipula né tantomeno in una fase successiva. Serve una nuova e proficua interlocuzione del governo con gli istituti di credito per avere risposte in grado di soddisfare le legittime esigenze di cittadini e imprese'', conclude Romano.
- 12:40 - Violenza su donne: Boccia, 'battere patriarcato spetta anche agli uomini'
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - “La violenza maschile è un problema degli uomini che ricade sulle donne e comprime i diritti umani di più del 50% della popolazione. Per noi uomini è arrivato il momento di un’assunzione di responsabilità. Serve un cambiamento culturale, perché il patriarcato esiste e va combattuto ogni giorno, non solo il 25 novembre. Approviamo insieme le leggi che mancano, come molestie, consenso ed educazione all’affettività e poi lavoriamo perché con l’educazione, la formazione e la specializzazione questa cultura machista possa finalmente essere messa al bando, in ogni ambito della società”. Lo dice il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd.
- 12:40 - Pnrr: Delle Vedova, 'Meloni irresponsabile, governo chiarisca in aula nuova governance'
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - "La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, stando alle notizie di stampa, avrebbe deciso di tenere 'provvisoriamente' a Palazzo Chigi le deleghe sul Pnrr dell’ormai ex ministro Fitto. Si tratta di una scelta miope ed irresponsabile". Lo scrive sui social Benedetto Della Vedova.
"Il Pnrr è decisivo per l’Italia e questi sarebbero dovuti essere i mesi decisivi per la sua realizzazione. Invece Meloni, che ha scelto proprio Fitto per la Commissione europea, ha lasciato trascorrere sei mesi in cui la struttura del Pnrr è stata di fatto acefala (e si vede) e in tutto questo tempo non sembra avere avuto il tempo ed il modo di trovare un sostituto del neo Commissario. Meloni e il Governo devono chiarire immediatamente in Parlamento la nuova governance del Pnrr".
- 12:39 - Violenza su donne: Floridia (M5s), 'eradicarla priorità politica assoluta'
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - "Oggi con ancora più forza ribadiamo il nostro impegno a eradicare ogni forma di violenza di genere. La politica ha il dovere di intervenire con decisione, non solo attraverso leggi più severe, ma anche investendo sulla prevenzione e sulla cultura del rispetto. È solo con l’educazione che potremo costruire una società davvero libera dalla violenza e dalle discriminazioni. Per questo oggi pomeriggio presenteremo in Senato la campagna 'Posto Occupato' contro la violenza di ogni genere, per ripristinare la sedia vuota all'interno della sala Nassiriya del Senato e diffondere questa pratica in tutti i luoghi pubblici e sensibilizzare su un tema che continua ad attraversare drammaticamente la società italiana. Sarà con noi l'ideatrice della campagna, Maria Andaloro, assieme ad altre colleghe e personalità che condividono l'esigenza e l'urgenza di un unico obiettivo comune: ogni donna deve sentirsi al sicuro, sempre". Così la senatrice M5S Barbara Floridia.
- 12:38 - C.sinistra: Fratoianni, 'bene Conte ora subito alleanza, Renzi? Discussione finita'
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - "Ora che si è conclusa la Costituente M5s, spero di discutere non dei protagonisti più o meno immaginari del campo, ma dei bisogni collettivi e della capacità di mobilitazione del Paese contro questa brutta destra. Sabato in tutta Italia ci sono state grandissime manifestazioni del movimento femminista, uno dei soggetti più vitali, creativi e conflittuali. Discutiamo di questo. Senza la capacità di animare una partecipazione collettiva, in cui le forze politiche non sono gli attori esclusivi, non c'è speranza per il cambiamento". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs in un’intervista a Il Domani.
"Renzi ha diritto di dire quello che vuole. Ma io quello che dice Renzi - prosegue il leader di Si - non intendo commentarlo più. Ma di che centro si tratta? La politica non è il Risiko. Si è parlato degli scarsi risultati del M5s alle regionali: quelli del 'centro' sono stati molto meno significativi. Questa discussione infinita - conclude Fratoianni - per me è finita".