Comportamento antisindacale. Con questa motivazione il Tribunale di Civitavecchia ha condannato Alitalia accogliendo il ricorso presentato dalla Uiltrasporti contro la compagnia aerea. Il motivo dello scontro tra il sindacato e la ex compagnia di bandiera che dal 2014 fa capo ad Etihad riguarda il cosiddetto godimento dei titoli di viaggio, ovvero la possibilità riconosciuta al personale di volo di viaggiare gratis per raggiungere le sedi di lavoro a Roma e Milano. Diritto, questo, che l’azienda ha abolito unilateralmente disattendendo così, secondo il Tribunale, la normativa prevista dal contratto. “La sentenza emessa dal giudice condanna Alitalia – riferisce la Uiltrasporti – al ripristino delle condizioni precedenti la sua unilaterale decisione. Non si trattava di privilegi ma di norme condivise dalle parti che sottoscrissero quegli accordi”. L’azienda fa sapere che ricorrerà in appello.
La polemica sulla questione va avanti da mesi: secondo i rappresentanti dei lavoratori poter volare gratis per recarsi a lavoro costituisce un diritto da rispettare, mentre secondo il nuovo amministratore delegato scelto da Etihad, l’australiano Cramer Ball, è un privilegio da abolire in vista del risanamento del bilancio. La scorsa estate il presidente Luca Cordero di Montezemolo aveva parlato, anche in riferimento ai biglietti gratis, di “privilegi che le altre compagnie del mondo non hanno”, ricordando anche che Alitalia continua a perdere “500mila euro al giorno”. A fine settembre, quando piloti e assistenti di volo aderenti a Anpac, Anpav e Usb hanno scioperato anche contro lo stop ai viaggi gratuiti, Ball aveva parlato di “follia”sottolineando che il danno economico avrebbe “messo a rischio il futuro sviluppo” dell’azienda. I naviganti pendolari, tra l’altro, continuano a godere di un trattamento di favore: tariffe da 1 e 2 euro a tratta più le tasse sulle destinazioni italiane e la maggior parte di quelle europee.
Il Tribunale di Civitavecchia non si è espresso comunque sulla legittimità del godimento dei titoli di viaggio. Ha semplicemente riscontrato come Alitalia abbia aggirato, in modo unilaterale, le norme che erano contenute nei contratti firmati dai dipendenti. “La sentenza – afferma la Uil – risponde appieno a quanto da noi auspicato e deve segnare una discontinuità nell’approccio di Alitalia alle relazioni industriali, che auspichiamo sin da ora maggiormente rispettose delle regole, maggiormente inclini ad obiettivi condivisi tra le parti e maggiormente partecipative”.