No a sanzioni alla Russia per i bombardamenti in Siria, anche se “tutte le opzioni saranno contemplate se ci saranno ancora massacri”. I leader dell’Unione Europea hanno concordato di non prevedere per il momento sanzioni per gli attacchi che il governo di Putin sta portando avanti contro i civili, anche se hanno avvertito che tale ipotesi rimane sul tavolo qualora continuassero le azioni aeree russe. A dirlo è stato François Hollande, in una conferenza stampa dopo il primo giorno del vertice capi di Stato e di governo dell’Ue. Il presidente della Francia ha aggiunto che “ci potrebbe essere una risposta adeguata dell’Ue”, se Mosca dovesse continuare ad attaccare i civili. Matteo Renzi lasciando la sede del Consiglio Europeo nelle scorse ore aveva detto che “non ha senso parlare di punizioni” in un momento in cui “tutti concordiamo che bisogna fare tutte le pressioni possibili perché si possa arrivare ad un accordo”.
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha aggiunto che tali iniziative sono possibili a condizione che via sia consenso tra i 28 dell’Unione: “Siamo tutti d’accordo che dobbiamo fornire una risposta comune per difendere o rappresentare al meglio i desideri della UE”, ha detto Merkel, aggiungendo che “un ampio consenso” sulle opzioni strategiche in relazione alla Russia è necessaria. In ogni caso “non ritiro alcuna opzione dal tavolo”, ha proseguito la cancelliera. “Ciò che sta accadendo ad Aleppo è qualcosa di inumano. È difficile trovare le parole” per la “barbara” situazione della città siriana, dove sono commessi crimini contro i diritti umani: “Il mondo deve chiamare le cose con il loro nome e cercare di metter loro fine”.
La cancelliera tedesca ha aggiunto che l’UE è determinata a fare “tutto il possibile per contribuire a risolvere la situazione umanitaria”, perché “non si può accettare questa situazione”. Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha sottolineato che “la strategia della Russia è quello di indebolire l’Unione europea”, ma ha spiegato che una “crescente tensione” non è l’obiettivo dell’Unione. La decisione non appare una sorpresa: già il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, aveva anticipato prima del vertice che sarebbe stato difficile imporre sanzioni alla Russia per la mancanza di “unanimità” tra i 28 dell’Ue. Dalla riunione dei leader a Bruxelles passa dunque una posizione che chiede la tregua ad Aleppo, la fine dei bombardamenti e la possibilità che l’accesso di altri aiuti umanitari sia prolungata.