Scaduta la tregua unilaterale. Secondo il rapporto di Save The Children nell'ultimo mese le bombe a grappolo, bandite dal diritto internazionale, hanno ucciso 136 bimbi e feriti altri 387
Scaduto il cessate il fuoco, in Siria riprendono i feroci combattimenti. Gli scontri sono ricominciati sulla linea del fronte che divide Aleppo, dove oggi, alle 18 ora italiana, è terminato il cessate il fuoco per via unilaterale siro-russa: pesanti i cannoneggiamenti di artiglieria ma finora non ci sono stati raid aerei. Lo ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani. La tregua, iniziata giovedì, si è rivelata di fatto inutile: nessun ferito è riuscito ad essere evacuato. E intanto si fa drammatico il bilancio tra i civili. Save The Children fa sapere che le bombe a grappolo, il cui utilizzo è vietato dal diritto internazionale, dal 23 settembre ad oggi hanno provocato la morte di 136 i bambini e il ricovero di altri 387 ad Aleppo, in Siria. Secondo il rapporto dell’organizzazione il numero delle vittime potrebbe essere anche maggiore, dato che non tutti gli ospedali sono raggiungibili. L’associazione umanitaria calcola che, nella parte orientale di Aleppo, siano rimasti soltanto 35 medici. Ma sono proprio i medici e gli operatori umanitari ancora presenti nell’area a raccontare dell’ampio uso fatto dei micidiali ordigni nella città sotto assedio.