I risultati delle campagne di solidarietà di onlus e ong. La Croce Rossa ha superato i 10 milioni che saranno impiegati per progetti scelti da un comitato etico, mentre il Cesvi si concentra sul supporto psicologico ai bambini. La parte del leone la fa la Protezione civile con oltre 15 milioni di donazioni: nominerà dei garanti che individueranno gli edifici pubblici da ricostruire tra quelli indicati dagli enti locali
C’è chi ha totalizzato milioni e chi poche centinaia di migliaia di euro. Alcune associazioni hanno affidato la scelta sulla destinazione dei fondi a comitati ad hoc, altre si concentrano su una platea ben precisa di beneficiari, per esempio i bambini. A due mesi dal sisma che ha colpito il Centro Italia, si può fare un primo punto sulla raccolta di aiuti e su come i soldi donati sono stati o saranno spesi. Per esempio Save the children ha raggiunto quota 2 milioni e ne ha utilizzato il 14% per la prima emergenza mentre il resto andrà a finanziare un centro socio educativo e una scuola. La Caritas, invece, con i 6,5 milioni ricevuti finora intende sostenere la ripartenza delle attività agricole e imprenditoriali e aiutare le famiglie nelle spese per istruzione, salute e assistenza agli anziani.
Alla Protezione civile oltre 15 milioni. Scelta dei progetti a un comitato di garanti – Onlus e ong a parte, la raccolta più fruttuosa è stata quella della Protezione civile, che ci è chiusa il 9 ottobre con oltre 15 milioni di promesse di donazioni attraverso il numero solidale 45500. I soldi verranno versati su un conto infruttifero aperto presso la Tesoreria centrale dello Stato e saranno usati per ricostruire edifici pubblici scelti da un comitato di garanti tra quelli proposti dalle Regioni colpite. I garanti, che devono ancora essere nominati, avranno anche il compito di assicurare la trasparenza nella gestione delle risorse e autorizzarne il trasferimento agli enti locali. Nel frattempo il Dipartimento guidato da Fabrizio Curcio continua a assistere oltre mille persone ospitate ancora in tende, alberghi e altre strutture ricettive nelle province colpite dal sisma.
Per la Croce rossa comitato etico guidato dall’ex presidente della Corte dei Conti – La Croce Rossa italiana ha raccolto oltre 10 milioni di euro, ma per le prime fasi di emergenza non ha toccato quei soldi: come nel caso della Protezione civile, saranno destinati a “progetti permanenti” scelti da un comitato etico ad hoc nominato a inizio ottobre. Lo compongono Raffaele Squitieri, ex presidente della Corte dei Conti, Giorgio Cancellieri, ex generale dei Carabinieri, e il docente di Diritto internazionale Paolo Benvenuti. Il comitato, fanno sapere dalla Cri, sarà garante “nel processo di progettazione e ricostruzione insieme a un capo progetti dedicato solo a questo”. I fondi, comunque, serviranno “per progetti permanenti destinati al territorio, ideati con meccanismi partecipativi con i Comuni colpiti e le popolazioni, di concerto con il commissario Vasco Errani e la Protezione civile”. Intanto però è stato sostenuto il progetto #iocisono della Nazionale cantanti per la costruzione di tre centri polifunzionali nei comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Nella prima fase di emergenza, poi, gli operatori di Croce Rossa sono stati presenti nel campo base di Pretare, nei poli logistici di Roma, Bresso, Avezzano, Rieti e Castel di Lama e a Norcia per attività di carattere sanitario, mentre nella sede provvisoria del comitato Cri di Amatrice vengono organizzate attività sociali e ricreative e con l’arrivo del freddo è iniziata la distribuzione di vestiario. Da ottobre sono poi stati messi a disposizione degli allevatori di Amatrice e Accumoli venti camper per consentire loro di continuare a curare terre e bestiame.
Gli interventi di Save the children per i bambini – Save the children ha interrotto la raccolta il 15 settembre dopo aver raccolto (per il 65% dalle aziende partner) i circa 2 milioni di euro preventivati. Il 14% circa è stato destinato agli interventi immediati di prima emergenza, quelli fatti dal 26 agosto al 26 ottobre. Il rimanente 86% è destinato invece a attività da realizzare fino a giugno 2018. Già il 26 agosto la ong ha allestito uno “spazio a misura di bambino” nella tendopoli di Amatrice, con un team di educatori, psicologi e logisti. In seguito un altro è stato aperto nel campo di Grisciano, frazione di Accumoli. Al momento della chiusura del campo, il 10 settembre, i collaboratori dell’organizzazione hanno seguito la popolazione ospitata nell’hotel di San Benedetto del Tronto in cui è stata trasferita. Altri interventi di supporto sono stati realizzati per una trentina di bambini e insegnanti alla ripresa dell’anno scolastico. Con gli psicologi dell’emergenza del Centro Alfredo Rampi sono stati organizzati incontri di formazione per gli insegnanti dell’Itis Fermi di Ascoli e quelli della scuola primaria e secondaria dell’Istituto Comprensivo di Roccafluvione e Venarotta per aiutarli a rapportarsi con i ragazzi che hanno vissuto il trauma del terremoto e individuare i casi che hanno bisogno di un sostegno specifico. Nel medio periodo è prevista poi l’apertura vicino alla nuova scuola di Amatrice di un nuovo Centro socio-educativo con laboratori dedicati alla musica e alle attività artistiche, un’area dedicata alla lettura, alla navigazione protetta su internet e alla multimedialità e a attività sportive e di accompagnamento allo studio. Ospiterà anche la mensa scolastica della scuola. Save the Children garantirà la supervisione delle attività educative e la copertura dei costi fino alla fine del 2018. In più fornirà al comune di Corridonia (Macerata) un prefabbricato ad uso scuola.
Il camper di ActionAid per raccogliere le richieste dei terremotati – ActionAid si ferma a poco più di 100mila euro di donazioni, che ha usato finora per sostenere lo sviluppo della piattaforma informativa non profit Terremotocentroitalia.info e del relativo gruppo Facebook, lanciati da un gruppo di esperti informatici e cittadini per aggregare informazioni, foto, richieste e offerte di aiuto, informazioni sulla viabilità. Nel lungo periodo diventerà uno strumento per il monitoraggio partecipato della ricostruzione. In più un camper della ong gira tra i paesi colpiti per raccogliere le loro richieste e segnarle alle autorità e alle associazioni partner. Insieme al ministero dell’istruzione ActionAid lavora anche per aiutare gli insegnanti ad affrontare la didattica dopo l’emergenza e le famiglie con attività di doposcuola.
Caritas impegnata nel sostegno alle attività agricole – “Abbiamo raccolto finora circa 6,5 milioni di euro”, racconta Andrea La Regina, responsabile nazionale per le emergenze e i macro progetti di Caritas, “ma sul nostro conto continuano ad arrivare offerte. Ci concentriamo sui bisogni delle famiglie e sulle attività agricole, di allevamento e imprenditoriali nelle zone di Amatrice e Accumoli e nei comuni che insistono sulla diocesi di Ascoli. I nostri aiuti sono sussidiari a quelli dello Stato, per questo prima di decidere dove intervenire con eventuali progetti di lungo termine come un centro di comunità polifunzionale attendiamo di sapere dove insisteranno le casette e se la ricostruzione avverrà effettivamente sulle aree dei comuni distrutti”.
Dal Cesvi supporto psicologico ai bambini vittime del sisma – Il Cesvi, che non fornisce dati perché “la raccolta è ancora aperta”, all’inizio dell’anno scolastico ha distribuito materiale nelle scuole di Montegallo e Arquata del Tronto e ora sta collaborando con l’ufficio scolastico provinciale di Ascoli Piceno e Fermo e l’associazione psicologi di emergenza Sipem Sos per sostenere i bambini con un “percorso di ascolto e conforto”. Obiettivo del progetto, battezzato ‘Scuola resiliente’, è prevenire la cronicizzazione del disagio psicologico dei bambini vittime del sisma. Psicologi esperti organizzeranno con questo obiettivo attività e laboratori finalizzati all’emersione e alla gestione delle emozioni e delle rappresentazioni dell’esperienza negativa vissuta dai più piccoli.
Arci si concentra sulle attività culturali – La campagna di raccolta fondi dell’Arci “è stata prevalentemente interna, rivolta ai circoli”, spiega Greta Barbolini, responsabile nazionale Arci Politiche Economiche. “Di conseguenza non abbiamo raggiunto grandi cifre: siamo intorno ai 65mila euro. Abbiamo quindi deciso di concentrarci sulle attività culturali, provando a farne un’occasione per impedire la disgregazione delle comunità locali. Abbiamo rimesso in campo il bibliobus già sperimentato dopo i terremoti dell’Aquila e dell’Emilia: un piccolo bus di linea trasformato in biblioteca ambulante che fa tappe nei borghi distribuendo libri dall’area reatina a quella abruzzese e marchigiana. In inverno faremo una pausa. Poi concorderemo altri interventi con gli enti locali: vorremmo offrire altre attività e spazi per il tempo libero, in modo da restare vicini alla nostra ragione sociale”.