Hillary Clinton
Nella campagna elettorale l’interesse di Hillary Clinton si è dimostrato rivolto principalmente alla classe media, all’equità sociale e ai diritti umani. I punti salienti del programma elettorale di Clinton sono:
1) l’uguaglianza sociale;
2) la parità dei diritti delle donne di colore;
3) gli investimenti in infrastrutture, energia pulita, ricerca scientifica;
4) agevolazioni per i piccoli imprenditori attraverso la semplificazione della burocrazia e delle modalità di accesso ai capitali.
Clinton propone una riforma fiscale che stimoli gli investimenti in America cancellando quelle falle che favoriscono le imprese che si spostano all’estero, regole più stringenti per la finanza, a salari minimi più alti e una maggiore uguaglianza tra uomini e donne in materia di retribuzioni. Tutte queste spese verrebbero finanziate aumentando l’aliquota minima di imposta sui ricchi, portata al 30% sulle persone fisiche che guadagnano oltre 1 milione di dollari e aggiungendo un sovrattassa del 4% sui redditi che superano i 5 milioni di dollari.
Commercio
Il capitolo dedicato al commercio internazionale è quello su cui la candidata ha più difficoltà a farsi considerare credibile. Nel passato Clinton ha infatti appoggiato il Nafta (che suo marito Bill da presidente ha convertito in legge) e da segretario di stato ha sostenuto anche la Trans Pacific Partnership. Da candidata alla presidenza, Clinton ora prende le distanze dalle passate aperture in tema di libero commercio. Ha detto infatti che preferirebbe rinegoziare Nafta, che si oppone al Tpp e che vuole impedire a Paesi come la Cina di abusare delle regole internazionali sugli scambi commerciali.
Immigrazione
La candidata democratica si fa promotrice di una riforma complessiva sull’immigrazione volta a proteggere i diritti degli immigrati, utile anche per la crescita economica. Su questo punto, quindi, si trova in totale contrasto con il rivale repubblicano.
Energia
Riguardo l’energia Hillary è sicuramente più propensa di Trump verso le rinnovabili, tuttavia non intende abbandonare le fonti fossili riducendone però il peso. Durante il suo mandato la Clinton si pone come obiettivo di arrivare al soddisfacimento del fabbisogno elettrico delle famiglie americane solo con energia pulita e aumentare del 30% l’efficienza degli edifici pubblici e residenziali. Anche il nucleare sarà alla base della futura crescita economica.