GOMME INVERNALI

Per la loro natura, le coperture invernali si deteriorano e si deformano più lentamente a basse temperture rispetto a quelle estive o “all season”. Questo gli consente di garantire, in virtù di una maggiore aderenza, il controllo della vettura durante salite e discese, ma anche in curva, in condizioni climatiche avverse. Il grip è infatti determinante, così come lo è il poter garantire spazi d’arresto adeguati. Secondo test specifici effettuati da Assogomma, montando pneumatici invernali c’è una diminuzione dello spazio di frenata fino al 50% su strada innevata, e fino al 15% nel caso invece di asfalto sdrucciolevole perché reso viscido e bagnato da pioggia e fango. Ovviamente rispetto a una vettura che monti gomme estive. E il vantaggio c’è anche in caso di pneumatici invernali deteriorati, messi a confronto con estivi nuovi.

La sicurezza, per se stessi e per gli altri, è dunque il plus principale del cambio di un treno di gomme estive in favore di uno invernale. Cambio che, tuttavia, può spaventare per via dei costi: non tanto quelli delle gomme invernali, visto che i prezzi sono in linea con le estive, quanto perché ci si vede costretti a comprare pneumatici nuovi quando quelli vecchi vanno ancora bene (anche se non adatti alle basse temperature…), e magari pagare il proprio gommista per lo stoccaggio durante i mesi di non utilizzo. In questo caso, però, si tratta solo di un esborso anticipato, visto che l’alternanza tra i due treni di gomme allungherà la durata di entrambi.

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Pneumatici invernali obbligatori a bordo dal 15 novembre 2016. Ma gli italiani fanno spallucce – LA GUIDA

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