Unicredit dovrà restituire al Comune di Jesi 1,2 milioni di euro. Lo ha stabilito il Tribunale di Milano che ha dichiarato nullo il contratto derivato stipulato dall’ente con la banca milanese nel 2005 e ha condannato l’istituto a restituire le somme percepite, oltre agli interessi, e dunque a risarcire 1,2 milioni di euro indebitamente ricevuti dal Comune marchigiano. Il rapporto avrebbe dovuto chiudersi nel 2020 al costo presunto di altri 150mila euro l’anno per l’amministrazione. In una nota il Comune di Jesi sottolinea che “non vi erano ragioni di sborsare centinaia di migliaia di euro all’anno a tutela della variabilità dei tassi di interessi sulla base di un contratto che ritenevamo totalmente sbilanciato a danno dell’Ente”.
Il contratto era stato formalizzato nel 2005, a garanzia di un prestito obbligazionario di 12,5 milioni di euro che all’epoca l’amministrazione comunale aveva ottenuto da Unicredit per ristrutturare il proprio debito. “A quel tempo – si legge nella nota – si riteneva che tale strumento avrebbe tutelato il Comune nel caso in cui il tasso variabile fosse salito oltre il ponderato”. In realtà, il contratto si è rivelato “una gabbia che, variando i flussi finanziari, incastrava sempre e solo il Comune, ponendo di fatto l’Ente a coprire la banca dal rischio”. Nel 2013 venne tentata una mediazione con Unicredit, ma la trattativa non andò a buon fine. Da qui il ricorso alle vie legali.