Si sapeva che alla sua segretaria era stata destinata la metà dei suoi risparmi personali. Ma non si sapeva ancora a quanto ammontasse quella cifra. Ora si scopre che a Germana Chiodi, storica collaboratrice di Bernardo Caprotti, vanno 75 milioni di euro. Il resto, come previsto, verrà spartito equamente tra i 5 nipoti del patron di Esselunga, scomparso il 30 settembre scorso. Fabrizio e Andrea (figli del fratello dell’imprenditore, Claudio), e i tre figli di Giuseppe, primogenito del patron, riceveranno 15 milioni a testa. Lo riferisce l’Ansa, che cita fonti vicine alla famiglia Caprotti dopo che l’esecutore testamentario, Stefano Tronconi, ha verificato la consistenza della liquidità dell’imprenditore brianzolo.
Secondo quanto emerso all’apertura del testamento Caprotti ha lasciato il controllo della catena della grande distribuzione con 22mila dipendenti alla moglie Giuliana Albera e alla figlia di secondo letto Marina Sylvia. Con un paletto: il divieto assoluto di vendere il gruppo alle Coop, contro cui l’imprenditore brianzolo in vita ha ingaggiato una battaglia finita anche in tribunale dopo la pubblicazione nel 2007 del libro Falce e carrello, in cui il patron di Supermarkets Italiani raccontava gli ostacoli incontrati, a suo dire, nel tentativo di aprire punti vendita nelle regioni “rosse”, e accusava le coop di scorrettezze commerciali.