Cinema

Film in uscita al cinema, cosa vedere (e non) nel fine settimana del 28 ottobre

LA RAGAZZA SENZA NOME di Luc e Jean-Pierre Dardenne, OUJIA – L’ORIGINE DEL MALE di Mike Flanagan, DOCTOR STRANGE di Scott Derrickson e TROLLS di Mike Mitchell e Walt Dohrn: le recensioni

di Anna Maria Pasetti e Davide Turrini

DOCTOR STRANGE di Scott Derrickson, con Benedict Cumberbatch, Tilda Swinton, Chiwetel Ejiofor, Rachel McAdams USA 2016 Durata: 115’ Voto 3/5 (AMP)

Dimentica ciò che credi di sapere”. Fosse facile per un neurochirurgo di fama internazionale completamente “tarato” sul proprio egocentrismo. Eppure anche il dr. Stephen Strange non ha scelta se ha intenzione di guarire da una menomazione invalidante la professione medica. A garantirglielo è l’Antico, una guru dai superpoteri nonché maestra idolatrata dai seguaci di una “setta” confinata ai piedi dell’Himalaya.  Ciò che però il Doctor Strange ignora è che la vita l’ha destinato ad un altrove che supera le dimensioni sensoriali dell’uomo comune. Ad attenderlo è il misterioso “multiverso”, un luogo oltre il Tempo, lo Spazio e la Materia. Tra scienza e fantasia infarcita di esoterismo, trova dimora il personaggio di Marvel Comics Doctor Strange, che ha atteso parecchi decenni prima di mutare in un supereroe da blockbuster cinematografico. A seguirne il classico percorso “da primo episodio” (dalla genesi allo sviluppo dei poteri magici) è il regista di horror cult quali L’esorcismo di Emily Rose (2005), Sinister (2012) e Liberaci dal male (2014) che, naturalmente, apporta quel sapore oscuro e misterico a una storia altrimenti destinata nei canoni dell’ action/fantasy. Se infatti già negli anni ’60 e ’70 i lettori del fumetto erano incalliti adepti alla psichedelia dilagante anche dovuta all’uso disinvolto di stupefacenti,  gli spettatori di oggi troveranno nel medico-stregone il piacere delle atmosfere gotico-orientali unite alla psico-fantascienza estrema del miglior Chris Nolan, con tanto di capovolgimenti dimensionali di cui Inception è l’incontestabile capostipite. A vivacizzare il tutto è uno humor sottile di matrice britannica come il protagonista Cumberbatch (e alcuni colleghi) che aiuta a sostenere il ritmo di una narrazione a rischio di integralismo mistico. Interessante è la scelta dell’identità del villain, checché ne dica il malvagio Mads “Kaecilius” Mikkelsen: “il nostro nemico è il Tempo, esso è un insulto alla vita”. Da vedere in 3D senza perdere la sorpresa post titoli di coda. Ovvio il sequel a venire.

Film in uscita al cinema, cosa vedere (e non) nel fine settimana del 28 ottobre - 3/4
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