Nell'abitazione del vice presidente di Cociv, Ettore Pagani, la Guardia di Finanza ha rinvenuto 12 mila euro. In casa degli imprenditori Antonio e Giovanni Giuliano in totale 22 mila euro, 17 mila in quella dell’imprenditore Domenico Gallo e 19.900 euro dal funzionario del consorzio Angelo Pelliccia
Pacchi di soldi. Decine di migliaia di euro nascosti in casa: erano le presunte tangenti pagate per ottenere i lavori del Terzo Valico dei Giovi, l’alta velocità ferroviaria Genova-Milano nel sistema corruttivo scoperchiato dalle procure di Roma e Genova. Le hanno trovate i militari delle Guardia di Finanza del capoluogo ligure, durante le perquisizioni effettuate nelle abitazioni delle 14 persone finite agli arresti domiciliari per i reati di corruzione, concussione e turbativa d’asta nell’inchiesta “Arka di Noè“.
In particolare, a casa del vice presidente di Cociv, (Consorzio Collegamenti Integrati Veloci, general contractor a cui è affidata la progettazione e la realizzazione della linea) Ettore Pagani, le fiamme gialle hanno trovato tre buste in una cassaforte per un totale di 12 mila euro. In casa degli imprenditori Antonio e Giovanni Giuliano in totale 22 mila euro, 17 mila a casa dell’imprenditore Domenico Gallo e 19.900 euro a casa del funzionario consorzio Angelo Pelliccia. Secondo gli inquirenti, coordinati dai pm Paola Calleri e Francesco Cardona Albini, i soldi sarebbero la prova del pagamento delle tangenti.
A Roma, intanto, si è tenuto l’interrogatorio di garanzia di Giandomenico Monorchio, figlio dell’ex ragioniere dello Stato Andrea, arrestato ieri. L’imprenditore, detenuto nel carcere di Regina Coeli, è comparso davanti al gip Gaspare Sturzo, alla presenza del pm Giuseppe Cascini, con l’assistenza dell’avvocato Grazia Volo. L’indagato, nel corso del lungo faccia a faccia con i magistrati, ha risposto a tutte le domande, ma sul contenuto dell’atto istruttorio non sono trapelate indiscrezioni.
Ministero delle Infrastrutture e Autorità Nazionale Anticorruzione stanno verificando “se esistano le condizioni per il commissariamento delle opere”, si legge in una nota del ministro Graziano Delrio: lo studio delle carte sta avvenendo con il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone. “Vanno prese seriamente in considerazione le preoccupazioni dei territori sulla sicurezza delle persone – afferma il ministro – e occorre che vengano effettuate le verifiche necessarie sulla qualità dei materiali nei lavori realizzati”.