Molte persone hanno preferito passare la notte in auto: "Abbiamo preso zaini e ombrelli e siamo fuggiti". Il presidente della Regione Marche: "La differenza con il sisma di agosto è che oggi qui fa freddo, siamo in vera montagna, e difficilmente le tende potranno rappresentare una soluzione". Evacuati anche alcuni ospedali in via precauzionale. Il sindaco di Visso: "Questa nuova scossa ha demoralizzato tutti"
“La notte è passata nel silenzio più assordante, l’abbiamo trascorsa o qui o in macchina, con la televisione che qualche volta ci tiene compagnia. Il nostro Comune non è raggiungibile. Ci sono massi enormi ai lati della carreggiata, si viaggia con cautela. Purtroppo la montagna si è mossa, si è mossa tanto”. È il racconto di Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo sul Nera, uno dei comuni più danneggiati dopo le due forti scosse di terremoto di magnitudo 5,4 e 5,9 che hanno colpito ieri sera il Centro Italia.
“La terra continua a tremare. E’ un continuo sciame sismico, sembra un temporale, è il classico ululato del terremoto che qui in montagna terrorizza. Ieri abbiamo fatto un primo giro di ricognizione dopo la prima scossa, poi non è stato possibile. Ci siamo resi conto che i danni sono davvero molti. Abbiamo fatto delle chiacchierate con degli anziani per convincerli a non dormire nelle loro abitazioni” ha poi aggiunto il sindaco.
“Tremavano le mura, le finestre, il soffitto, non si riusciva neanche a stare in piedi” racconta Umberto Conversano, il proprietario di un ristorante di Visso. “È stato un incubo. Non riuscivamo neanche ad arrivare alla porta, ci tenevamo per mano con mia moglie e tutto intorno a noi si muoveva”. Marco, invece, era nella piazza principale di Visso: dopo la scossa delle sette era andato a cena e stava per mettersi in macchina per rientrare a Roma. “Vedevo tutto che crollava intorno a me sembrava di vedere un film, si è alzato un enorme polverone e non si capiva assolutamente niente. Sono salito in macchina per scappare, ma mi sono dovuto fermare. L’auto non riusciva ad andare dritta. Questo è il colpo definitivo per questo paese, già la scossa del 24 agosto aveva fatto danni e fatto andare via la gente. Ora chi mai verrà più da queste parti. È tutto finito”.
Il sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglin esclude che le tende possano essere una soluzione: “Stiamo valutando la possibilità delle tende ma non è la soluzione ideale. Fa freddo e la maggior parte dei cittadini sono persone anziane. Ho già sentito Curcio ed Errani e con loro studieremo l’alternativa migliore. Ci eravamo illusi che stavamo uscendo dall’incubo del 24 agosto e speravamo di tornare alla normalità . C’era un bel clima di solidarietà, ma questa nuova scossa ha demoralizzato tutti. I miei tecnici mi dicono che il centro storico è in condizioni tali che potrebbe essere tutto inagibile. Non abbiamo avuto vittime e soltanto tre feriti lievi – ha aggiunto – ma i danni agli edifici sono molto pesanti. Molti hanno perso parte della facciata. E’ crollata una chiesa a Borgo Sant’Antonio e danni importanti ci sono stati nella frazione di Borgo San Giovanni”.
“La differenza con il sisma di agosto è che oggi qui fa freddo, siamo in vera montagna, e difficilmente le tende potranno rappresentare una soluzione per gli sfollati”, dice Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche. “Dovremo agire molto rapidamente per dare risposte a cittadini. A Macerata molti hanno trascorso la notte nel Palasport di Fontescodella con sacchi a pelo e coperte, per paura del terremoto, anche se in città non ci sono stati danni rilevanti. Il sindaco Romano Carancini ha messo a disposizione a chi ha pernottato in auto anche l’antistadio dell’Helvia Recina e il parcheggio del centro commerciale “Oasi” nel quartiere di Santa Lucia. Anche a Macerata le scuole sono rimaste chiuse, e sono in corso le verifiche dei tecnici comunali sull’agibilità degli edifici.
Oltre alla paura, le scosse hanno causato anche gravi danni alle strutture e agli edifici. L’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, ha dichiarato: “Il patrimonio artistico religioso, fulcro da secoli della fede delle popolazioni della Valle Castoriana, è seriamente compromesso: si è letteralmente sbriciolata la bellissima chiesa di San Salvatore a Campi di Norcia. Il rosone e parte della facciata dell’Abbazia di Sant’ Eutizio a Preci sono crollati e danni seri sono stati provocati anche alla facciata della chiesa della Madonna delle Grazie a Norcia”.
Rassegnato il sindaco di Ussita, Marco Rinaldi: “Ci sono problemi in alcune frazioni, in particolare a Casali perchè rischia di franare un pendio e crolli importanti ci sono stati anche nella frazione di Sasso. Fortunatamente non ci sono state né vittime ne feriti e ora la priorità è dare da mangiare e da dormire a 250 persone. La gente è stanca, è del 24 agosto che è in ballo”. Disagi anche per quanto riguarda gli ospedali. Il vicesindaco di Tolentino, Emanuele Della Ceca, dopo le scosse di terremoto ha raccontato: “Il problema sono gli anziani e i malati che sono fuori casa: l’ospedale ha un’area totalmente inagibile per il sisma del 24 agosto e abbiamo persone con patologie che necessitano di attenzione”. In via precauzionale è stato anche evacuato l’ospedale di Norcia e una decina di pazienti sono stati trasferiti a Spoleto.
Al di là della conta dei danni e della preoccupazione per gli sfollati, continuano a colpire i racconti di quei terribili secondi in cui la terra ha tremato: “La scossa è stata molto forte io e i miei coinquilini ci siamo messi tutti sotto il muro portante”, spiega una studentessa: “Nessuno parlava, ci guardavamo solo atterriti. Tremava tutto. Appena ha smesso abbiamo preso le coperte e ci siamo organizzati con zaini e ombrelli per andare a dormire in macchina di un amico. Adesso la situazione è tornata alla normalità, stiamo un po’ accampati, dormiamo tutti insieme in soggiorno. Ho sentito di amici e amiche le cui famiglie vivono nelle zone dell’epicentro. Lì la situazione è veramente grave”.