Gli italiani che non hanno ancora ricevuto il canone Rai nella bolletta della luce devono affrettarsi a pagarlo in un'unica soluzione entro la fine del mese. C'è, infatti, poco da ritenersi fortunati: il rischio è di trasformarsi in evasori e subire un accertamento fiscale. Ecco chi e come deve compilare il modello F24, compresi gli inquilini con la luce intestata al proprietario o i figli che risiedono nella seconda casa dei genitori
Secondo le ultime bozze la legge di Stabilità dovrebbe confermare l’abbassamento del canone Rai dagli attuali 100 euro a 90 euro anticipato da Matteo Renzi il 15 ottobre, sempre da pagare nella bolletta della luce. A differenza però di questa prima fase sperimentale in cui il versamento è scattato da luglio, per il nuovo anno la prima rata del canone dovrà essere corrisposta già a partire da gennaio. E per adempiere all’obbligo del pagamento della tassa più odiata ed evasa (nel 2015 l’evasione ha raggiunto quota 27%) si verseranno 9 euro in più al mese fino a ottobre 2017.
Tutto bene, quindi, per gli italiani? Niente affatto. Esaurita velocemente questa premessa, si deve tornare a parlare del caos che non ha mai smesso di contrassegnare il canone Rai tra bollette pazze, addebiti doppi se il contribuente è intestatario di più di un’utenza e un susseguirsi di circolari dell’Agenzia delle Entrate per fare luce sulle svariate casistiche. Con un faro puntato su chi ancora aspetta di ricevere a casa la bolletta, rischiando però di trasformarsi in un evasore. Sono rimasti, infatti, ancora pochi giorni a disposizione per mettersi in regola: entro lunedì 31 ottobre tutti devono pagarlo. E chi non l’ha fatto tramite fattura elettrica, deve seguire un’unica strada: utilizzare il modello F24.
Ulteriore scadenza e modalità di pagamento che ha mandato in tilt i contribuenti con le associazioni dei consumatori bersagliate da richieste di aiuto. Non deve, infatti, passare come “caso fortunato” il mancato addebito, dal momento che si rischia un accertamento fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate. Mentre chi ha dichiarato il falso, presentando la dichiarazione sostitutiva di non detenzione dell’apparecchio tv, potrebbe anche incorrere in una condanna al carcere da 8 mesi a 4 anni, come prevede la legge di Stabilità 2016. Ma mai, comunque, il mancato pagamento può comportare il distacco della fornitura di energia elettrica.
“La scadenza del 31 ottobre non va sottovalutata, perché riguarda un’ampia casistica di contribuenti”, spiega Mauro Antonelli dell’Unione nazionale consumatori a ilfattoquotidiano.it. Che aggiunge: “Si tratta, ad esempio, di chi non è intestatario di un contratto di fornitura elettrica, di chi risiede in alcune isole non interconnesse con la rete elettrica nazionale o di chi ha ha ricevuto solo parzialmente l’addebito. Purtroppo però – sottolinea Antonelli – la scadenza prevista per la fine del mese è per lo più ignota alla maggior parte delle persone. E anche la stessa Rai non la sta pubblicizzando come faceva negli anni passati con le scadenze di gennaio e a febbraio”. Tant’è che a fornire maggiori spiegazioni è arrivata, in extremis, l’Agenzia delle Entrate con un comunicato in cui spiega chi sono gli italiani coinvolti.
Se non si è titolari di contratto elettrico – Sono tenuti al versamento del canone tv mediante modello F24 i contribuenti che possiedono un apparecchio televisivo e che non hanno ricevuto l’addebito nelle fatture elettriche, perché nessun componente della famiglia è titolare di un contratto elettrico di tipo domestico residenziale. È il caso, ad esempio, di chi prende in affitto un appartamento in cui il contratto elettrico resta intestato al proprietario dell’immobile. Meglio ricordare, infatti, che gli inquilini devono pagare il canone anche se la tv è del proprietario visto che conta il possesso dell’apparecchio e non la proprietà. Così come a pagare in un’unica soluzione saranno anche i figli che abitano nella seconda casa dei genitori e che hanno lì la residenza, mentre la luce è intestata ad uno dei genitori. Il motivo? Costituiscono un’autonoma famiglia anagrafica. Chiamati in cassa sono anche gli intestatari di nuove utenze elettriche per nuove attivazioni o volture ancora in corso.
Chi vive nelle isole – Si tratta dei contribuenti che risiedono a Ustica, Tremiti, Levanzo, Favignana, Lipari, Lampedusa, Linosa, Marettimo, Ponza, Giglio, Capri, Pantelleria, Stromboli, Panarea, Vulcano, Salina, Alicudi, Filicudi, Capraia e Ventotene.
Se l’addebito è parziale – Occorre utilizzare il modello F24, versando la differenza, anche quando il canone è stato addebitato nelle bollette elettriche, ma l’importo complessivamente addebitato in fattura è inferiore al canone dovuto per l’anno di riferimento.
Gli altri casi – Se il canone è dovuto e non si è ricevuto l’addebito del canone nelle bollette elettriche, la modalità di versamento tramite F24 si estende ai cittadini residenti nei Comuni di Anversa degli Abruzzi, Castel Del Monte, Pacentro, Rocca Pia, e Santo Stefano di Sessanio.
Come effettuare il pagamento – Alla posta, in banca o con l’home banking è possibile pagare l’F24 (importo complessivo pari a 100 euro) utilizzando i codici tributo “TVRI” (per rinnovo abbonamento) o “TVNA” (per nuovo abbonamento).
Il nodo dell’importo della riscossione – L’operazione “canone in bolletta” riuscirà a far raggiungere al governo l’obiettivo di incassare un extra gettito di 300-400 milioni di euro rispetto al 2015? Nelle previsioni della Rai l’incasso finale dovrebbe attestarsi attorno agli 1,85 miliardi di euro, ma per ora ancora non è possibile fornire una risposta. Il miliardo di euro già incassato (il dato l’ha fornito il ministero dell’Economia) si riferisce, infatti, solo alla prima tranche dei pagamenti con scadenza nel mese di agosto. Mancano all’appello, insomma, sia le bollette pagate dai cittadini che hanno avuto il canone addebitato in otto rate sulla bolletta di agosto, la cui scadenza per il pagamento è stata alla fine di settembre, che la nuova tranche in arrivo con la scadenza del 31 ottobre. Ma, soprattutto, c’è tanta attesa per i dati che nei prossimi giorni dovrà comunicare l’Agenzia delle Entrate che comprenderanno le morosità, l’ammontare delle richieste di esenzione (che secondo le indiscrezioni riguarderebbero 1,2 milioni di persone), le richieste di rimborso e gli anziani esenti di diritto (circa 300mila).