La sindaca Virginia Raggi ormai incalzata a 360° gradi ha avuto un’uscita poco felice e, apparentemente, un po’ arbitraria, ha dichiarato: “Non ho mai visto tanti rifiuti pesanti, divani, frigoriferi abbandonati per strada. Non so se vengono fatti dei traslochi, se tanta gente sta rinnovando casa, ma è strano…” perché, continua la prima cittadina, “non è mica un lavoro semplice portarli lì, non so neanche come facciano. Però il frigorifero è già tutto sfondato e graffittato. Mi sembra strano”.
Strano a me non sembra, dal 18 di giugno scorso a Roma non è più attivo il servizio ritiro degli ingombranti: è decaduta la società affidataria del servizio e non è ancora in opera quella che ha vinto il bando. Questo significa che un cittadino che deve disfarsene ha quattro possibilità:
1. portarli in ricicleria (14 in tutta la città);
2. Tenerseli finché non si riattiva il servizio;
3. affidarli ad uno svuota cantine;
4. Ultima opzione, poco civile, ma comunque in essere, metterli per strada.
Per farmi un’idea delle conseguenze del mancato servizio di cui sopra ho chiesto all’ufficio stampa di AmaRoma, la municipalizzata romana, la mole di ingombranti raccolti a domicilio nel corso del 2015, per ricavare almeno a grandi linee la mole dei mancati ritiri dal 18 giugno ad oggi.
Ad oggi non ho ancora ricevuto una risposta (quando l’avrò ve la riferirò), così ho provato a fare un paragone con quelle che sono state le prese in carico comunicatemi da Amsa, la municipalizzata milanese dei rifiuti, rispetto alla chiamata su strada e al piano (un servizio non costa, l’altro sì) nel corso del 2015.
Vi spiego la deduzione, che ci riporta diretti alle scuole elementari ma serve anche capire qualcosa di più: nel 2015 Amsa ha effettuato prese per 1.088.000 kg di ingombranti su 1350.000 abitanti (dati Istat), i chili suddivisi per il numero dei milanesi ci dicono che ogni cittadino richiede il servizio ingombranti a domicilio per circa 0,8 kg di rifiuti l’anno.
Se pur con tutte le differenze Roma ha una richiesta analoga (i due soggetti sono assimilabili in quanto entrambe città metropolitane) si può dedurre che, se i romani intesi nel senso più stretto sono 2.880.000 abitanti, in un anno la richiesta sarebbe quella di smaltire 2.534.400 kg, pari a 211.200 kg al mese. Se i mesi di mancato conferimento sono circa 4 (saranno 5 il 18 novembre), il mancato conferimento è pari a quasi 1.000.000 di chili, pari a 1.000 tonnellate.
Non è poi così strano che una volta tolto un servizio utile e ormai acquisito, se ne perdano dei pezzi per strada, nel senso letterale del termine. Per inciviltà, ma anche per vera e propria impossibilità, basti pensare a chi l’auto non ce l’ha.