Addio clausola di salvaguardia per tappare gli eventuali buchi che si apriranno se la nuova operazione di emersione dei capitali nascosti prevista dal decreto fiscale non darà gli esiti sperati in termini di gettito. Dopo le barricate di Francesco Boccia, presidente Pd della commissione Bilancio della Camera, che ha ricordato come clausole di questo tipo siano vietate dalla riforma del bilancio dello Stato varata l’estate scorsa, nella versione definitiva della manovra finanziaria per il 2017 è saltato il comma che disponeva un aumento delle accise su benzina, alcol e tabacchi nel caso in cui la riapertura dei termini per aderire alla voluntary disclosure frutti meno degli 1,6 miliardi previsti dal ddl di Bilancio. L’eventuale ammanco sarà coperto tagliando le spese dei ministeri.
Nel testo bollinato e inviato al Quirinale si legge infatti che i minori incassi che dovessero emergere verranno coperti con “riduzioni degli stanziamenti iscritti negli stati di previsione della spesa”, previo ok del Consiglio dei ministri entro il 31 agosto 2017. Se dalla compensazione derivassero “pregiudizi” al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica andranno prese iniziative legislative ad hoc entro il 30 settembre.