Il premier: "Amplieremo il cratere sismico. Dobbiamo rimettere a posto case, chiese e ed esercizi commerciali e tutte le risorse che si renderanno necessarie le abbiamo a disposizione". E ribadisce che tutte le spese saranno considerate fuori dal Patto di stabilità. Il M5s: "Lo sforamento di decimali non può essere un argomento accettabile da parte di Bruxelles". Mattarella: "Politica unita, bisogna ricostruire"
“Pensando a Norcia, penso alla chiesa di San Benedetto, patrono d’Europa. Oggi il significato profondo dell’Europa è nella ricostruzione, noi non faremo nessun passo indietro. Ricostruiremo tutto. Non possiamo avere uno sguardo burocratico. Vogliamo che Norcia abbia un futuro e per farlo dobbiamo rimettere a posto case, chiese e ed esercizi commerciali. Tutto quello che serve per la ricostruzione lo prenderemo: le risorse ci sono già, se c’è sarà l’esigenza di allargare le condizioni economiche siamo in grado di farlo, l’Italia non lesinerà sulla ricostruzione di questa zona del Paese”. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi, nel corso di un punto stampa a palazzo Chigi dopo il nuovo fortissimo terremoto, ha ribadito l’intenzione di spendere tutto il necessario per l’assistenza immediata e la ricostruzione.
“Domani terremo un Consiglio dei ministri per le prime misure necessarie a questa terza onda sismica”, ha annunciato. Il governo sentirà i governatori delle zone colpite e il commissario alla ricostruzione e definirà la “fase emendativa del decreto” con le misure per la ricostruzione varato l’11 ottobre “per allargare il cratere. Non uno solo dei comuni colpiti resterà fuori”.
“Lo Stato considererà fuori dal Patto tutte le spese per antisismico e per le scuole”, ha ribadito il premier. “Tutte le risorse che si renderanno necessarie le abbiamo a disposizione nel nostro bilancio e non abbiamo alcun tipo di riguardo rispetto a regole tecnocratiche che negherebbero l’identità del nostro Paese e del nostro territorio”. Come è noto, la questione delle spese per il post sisma e l’assistenza ai migranti è al centro del confronto con Bruxelles, che sta valutando la legge di Bilancio appena varata da Roma. La posizione di Renzi non cambia: l’Italia intende prendersi gli spazi di manovra per gli interventi necessari.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in viaggio ufficiale a Gerusalemme, è costantemente informato e si dice “preoccupato”: “Dobbiamo assolutamente difendere ed assicurare la ricostruzione del territorio”. I cittadini colpiti dal sisma, aggiunge il presidente, devono vedersi “garantito il diritto di poter vivere con tranquillità nelle proprie case”. “Lo Stato deve essere loro vicino perché vengano superate queste difficoltà” ha aggiunto Mattarella. L’appello del capo dello Stato è che arrivi “il contributo di tutti: di ogni territorio, di ogni parte, di ogni opinione perché a tanti concittadini in difficoltà venga garantito il diritto di poter vivere con tranquillità nelle proprie case”.
Stesso appello, dopo le polemiche per un post su Facebook della parlamentare 5 Stelle Enza Blundo, anche da Renzi che si rivolge “alle forze politiche per evitare polemiche e divisioni“. “Va bene litigare, ma ora bisogna essere uniti. Casa Italia andrà avanti”. Il Movimento 5 Stelle ha risposto a stretto giro con un post sul blog di Beppe Grillo intitolato “Facciamo presto“: “A situazione di emergenza eccezionale deve corrispondere una risposta eccezionale. Per questo il decreto sisma e le misure previste in legge di Bilancio non bastano più, sono già sorpassate dagli ultimi eventi. Fin dal 24 agosto il M5S ha dato la sua disponibilità a collaborare e a proporre soluzioni per aiutare le popolazioni colpite, in tempi rapidi”. Anche Grillo ricorda che “Norcia è la città di San Benedetto, il patrono d’Europa” e “dall’Europa dobbiamo ricevere tutto il sostegno necessario: lo sforamento di decimali nel rapporto deficit Pil non può essere un argomento accettabile da parte di Bruxelles”.
“Rinnovo il mio appello: i sindaci facciano i progetti di adeguamento sismico”, ha proseguito il presidente del Consiglio. “Lo Stato considererà fuori dal Patto tutte le spese per antisismico e per le scuole. Tutte le risorse che si renderanno necessarie le abbiamo a disposizione nel nostro bilancio e non abbiamo alcun tipo di riguardo rispetto a regole tecnocratiche che negherebbero l’identità del nostro Paese e del nostro territorio”.