The descent (2005) di Neil Marshall
Il miglior horror degli anni duemila arriva dalle viscere della terra dove si riuniscono per un weekend un gruppo di amiche speleologhe, alcune semi-professioniste, altre molto amatoriali. Solo che le ragazze, già tra loro con qualche perturbante dissenso e gelosia, là sotto, nel buio profondo, con i cunicoli che si stringono sempre più attorno ai fianchi, e le rocce che cadono a chiudere vie d’uscita, non sono sole. L’uso del fuori vista, innestato sul contrasto tra luce e buio, è summa completa e terrificante per un film clamorosamente horror dal primo all’ultimo istante. Accontentati tutti i fan del genere: da quelli degli sbudellamenti, a quelli della trama a tutti i costi. Marshall plasma un horror oltremodo avventuroso che ha come perno le performance fisiche delle protagoniste aggiornate ai moderni tempi attoriali.