Martyrs (2008) di Pascal Laugier
Torture porn misconosciuto e sottovalutato, a produzione franco-canadese, meno compiaciuto di Hostel e visionario quanto un film sci-fi. Complicatissimo sintetizzare in una breve sinossi il groviglio narrativo che fa da pretesto alla sadica immersione della giovane Anna nei sotterranei bui di una congregazione parareligiosa che tortura involontarie vittime sacrificali, fino a scuoiarle vive, perché pensano che esista un momento in cui questi “martiri” possano vedere e percepire cosa c’è nell’aldilà. Chi entra nel girone infernale di Martyrs difficilmente dimenticherà l’abisso in cui si è ficcato. Non c’è fine al sadismo esercitato sulla protagonista, come non c’è limite nel ritrarlo, dopo avere compreso che non ci sarà mai una via di fuga percorribile da seguire per uscire dall’antro malvagio. In Francia rispolverarono l’antico divieto ai 18 anni. In Italia passò veloce come una meteora. Insostenibile.