Berlino conferma il sostegno al governo italiano. Nei giorni scorsi si era espresso anche il quotidiano economico Handelsblatt: "Se fallisce Renzi, fallisce l'Italia. E se fallisce l'Italia, fallisce l'Europa"
La riforma costituzionale “potrà dare all’Italia un futuro migliore“. A parlare del referendum costituzionale del 4 dicembre è ancora una volta la Germania, in particolare il ministro degli Interni Thomas de Maiziére. “Non spetta a me esprimere un giudizio”, ha detto il ministro all’Intervista di SkyTg24 ma “riconosco il coraggio del governo italiano nel voler cambiare la Costituzione e la struttura decisionale del Paese. Potrà dare all’Italia un futuro migliore. Approvare un simile cambiamento per il futuro è una decisione coraggiosa”.
Non è la prima volta che Berlino sostiene “gli sforzi” del governo Renzi. Già a metà settembre la stessa cancelliera Angela Merkel aveva spiegato, sempre con le solite premesse che “non spetta al governo esprimersi”, che la Germania “appoggia” il presidente del Consiglio italiano nelle “sue diverse attività di politica interna” e “le riforme che il premier ha avviato, ad esempio nel mercato del lavoro”. Peraltro sempre quel giorno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva affermato che la “sovranità appartiene agli elettori”, anche in risposta alle polemiche sollevate dall’intervento dell’ambasciatore americano a Roma che si era speso a favore del Sì.
Dalla Germania, negli ultimi giorni, era arrivato anche l’endorsement dell’Handelsblatt, il principale quotidiano tedesco che si occupa di economia. In un dossier dedicato al nostro Paese il giornale aveva sottolineato che “Bruxelles e anche Berlino sono sempre più nervose” perché la manovra per il 2017 contiene “di nuovo eccezioni per far fronte alle emergenze profughi e terremoto” (il pezzo era stato pubblicato prima dell’ultimo sisma di domenica). Ma soprattutto aveva rilevato il rischio è anche che Renzi perda al referendum di dicembre: “Se fallisce Renzi fallisce l’Italia. E se fallisce l’Italia fallisce l’Europa”, ha scritto l’Handelsblatt, “e dopo la Brexit nessuno vuole rischiare altri scossoni”.