La sentenza di responsabilità per tre carabinieri era arrivata il 13 luglio 2016. Ma la procura di Firenze ha presentato appello contro quel verdetto: tre militari condannati per omicidio colposo (8 mesi per uno e 7 mesi per gli altri due) e assoluzione per un altro militare e due volontarie della Croce Rossa. Tutti imputati per la morte di Riccardo Magherini, il 40enne fiorentino deceduto in una strada dell’Oltrarno la notte tra il 2 e il 3 marzo 2014 mentre veniva arrestato.
Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani fiorentini, il pm Luigi Bocciolini chiede pene più severe perché convinto che quella notte i tre militari non avrebbero compiuto solo omissioni, non accorgendosi che mentre lo tenevano fermo il 40enne aveva smesso di respirare: Magherini sarebbe stato tenuto “prono e immobilizzato con pressione sulle scapole” impedendogli di “respirare liberamente”. E questo avrebbe portato “la sofferenza asfittica, concausa nel decesso” dell’uomo e quindi, secondo il pm, per i militari non si può parlare solo di colpa omissiva. Nelle motivazioni della sentenza però i giudici avevano scritto che la “causa preponderante” della morte dell’uomo era stata una “intossicazione da cocaina”
La procura, sempre secondo quanto riportato, ha presentato appello anche contro le due volontarie della Cri (non contro l’assoluzione del quarto militare presente) alle quali, sempre secondo il pm, “i carabinieri non avrebbero frapposto alcun ostacolo all’avvicinamento dei soccorritori” e che, quindi, sarebbero da condannare per “inerzia colpevole”. Bocciolini, al processo, aveva chiesto la condanna a 10 mesi per un militare e 9 mesi per tutti gli altri imputati. Soddisfatti i familiari di Magherini che presto, tramite i legali, presenteranno appello a loro volta.